Dogmi. Rino Di Meglio, 13/4/2006
Finalmente se ne stanno accorgendo! Dai numerosi incontri che la Gilda degli Insegnanti ha promosso prima delle elezioni, è emerso come i politici comincino a percepire che qualcosa non funziona nel sistema scolastico italiano, profondamente in crisi e non solo per le “grandi riforme” sbagliate. Basti un solo esempio: la riforma degli Organi Collegiali, bloccata ormai da due legislature, nonostante la costituzione di gruppi misti maggioranza/opposizione. La grande difficoltà sarà nel prossimo futuro quella di trovare qualcuno che abbia il coraggio di non curare solo i sintomi, ma la malattia. Vi sono, a parere di chi scrive, alcuni dogmi che bloccano il sistema: - l’autonomia è garantita dalla Costituzione, è sacra ed intoccabile; - la Scuola autonoma deve essere gestita come un’azienda; - il fondo d’Istituto è necessario alle scuole autonome; - se la Scuola è un’azienda deve essere governata da un dirigente/manager; - un’azienda deve essere efficiente e l’efficienza significa sfruttare le risorse e spendere il minimo; - se la Scuola è un’azienda è un luogo di contrattazione tra RSU e datore di lavoro; - la Scuola deve garantire il valore legale del titolo di studio, ma l’autonomia significa che il piano degli studi diventa una torta da spartire tra Stato, Regioni e Scuola; - la Scuola deve garantire il “successo formativo”; - le famiglie e gli studenti hanno il diritto di intervenire sulle scelte didattiche e devono essere soddisfatti. E gli insegnanti? In questo contraddittorio guazzabuglio possono anche cercare di continuare ad insegnare, ma debbono darsi da fare soprattutto per far andare avanti il cosiddetto “sistema” : - fare progetti per rendere appetibile la scuola; - partecipare alle commissioni, occuparsi di sicurezza, droga, orari, gite, privacy, continuità, animazione, integrazione stranieri, valutazione del sistema scolastico, ecc.; - fare le “funzioni strumentali”; - collaborare con il dirigente per l’organizzazione della scuola; - fare i sindacalisti nelle RSU; - elaborare strumenti di valutazione; - laborare il POF con annessi e connessi; - relazionarsi con studenti e famiglie;
Se resta un po’ di tempo si può pure cercare di insegnare qualcosa e valutare gli apprendimenti senza scontentare nessuno. Ma vi sembra una cosa seria? Rino Di Meglio |