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COMUNICATO PER LA MANCANZA DI UNA MINIMA VOLONTà POLITICA (I SOLDI CI SONO)
SU UN PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO DI URGENZA,
NEL FRATTEMPO NEI FATTI, di Michele Borrielli, dall'Anips 15/9/2005
Siamo all’inizio del nuovo anno scolastico: per migliaia di persone, docenti, studenti, personale ata, dirigenti scolastici, un periodo importante che induce a qualche riflessione… in questi giorni i csa delle varie provincie d’Italia conferiscono le supplenze, per molti precari, come sotto spiegato, i posti non ci sono più, per altri (fra essi una percentuale irrisoria di insegnanti precari storici ultraquarantenni) inizia una nuova fase della loro vita: usciti dalla precarietà hanno raggiunto, la loro tanto sperata e promessa quanto dovuta, “maturità socio-economica”, qualcuno, ad oltre 40 anni, riesce perfino a sposarsi, altri ad essere finalmente nelle condizioni da poter chiedere un mutuo per la casa della propria famiglia… chi legge queste righe e non è mai stato precario in vita sua, cerchi di capire cosa tutto questo significhi ad oltre 40 anni e quale stato di sofferenza sia una precarietà protratta per anni ed anni, come quella nella quale sono tenuti gli insegnanti precari storici semplicemente per mancanza di una sufficiente volontà politica…
L'ANIPS - Associazione Nazionale Insegnanti Precari Storici,
Bisogna quindi iniziare a porsi il problema di cosa fare degli insegnanti precari storici, cioè come, decidendo con forza di non attivare procedure e meccanismi che, a fronte di un esiguo risparmio, porteranno alla loro espulsione, cercando invece di valorizzare questo che può ben dirsi "capitale umano". Le proposte dell’ANIPS:
Sottolineiamo infine che se non si dovessero trovare soluzioni alternative,
Purtroppo però, a parte l'immissione in ruolo di questo ultimo mese, peraltro su una minima percentuale del totale degli insegnanti precari storici ultraquarantenni, la macchina politico-organizzativa, procede come se i precari storici non esistessero. Nessuno infatti sembra si ponga il problema se il procedere di questa macchina faccia delle vittime. 1) L’ANIPS fa infatti notare che questa “macchina” va verso una espulsione senza precedenti per migliaia di insegnanti precari storici , con le seguenti modalità:
a) gli
schemi di decreto legislativo attuativo della riforma Moratti
approvati in prima lettura dal governo, SE CONFERMATI IN TALE FORMA,
comporteranno le seguenti conseguenze: b) relativamente all'attuazione dell'articolo 5 (schema di d.lgs già approvato in prima lettura il 25/2/05), apprendiamo ora con preoccupazione dal sito del Governo che il Consiglio dei Ministri del 3 agosto, su proposta del Ministro Moratti ha approvato "uno schema di decreto legislativo che attua la delega conferita al Governo dalla legge n.53 del 2003 a definire le norme generali in materia di formazione degli insegnanti, ai fini dell’accesso all’insegnamento nella scuola dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo e negli istituti professionali. Il provvedimento verrà trasmesso alle Commissioni parlamentari per il parere." tale D.Lgs tra qualche anno PORTERÀ ALL'ESPULSIONE DEGLI INSEGNANTI PRECARI STORICI in quanto (diceva il Ministro il 25 febbraio 2005) "...a regime sarà possibile insegnare solo con il livello più alto della formazione universitaria..." : gli attuali insegnanti precari abilitati all'insegnamento dal ministero si ritroveranno da un momento all'altro della loro esistenza per volontà dello stesso Ministero come "di fatto disabilitati" e "indesiderati" in favore dei neolaureati specialistici "con il livello più alto della formazione universitaria" 2) se si continuerà con la politica del risparmio mediante i tagli diretti o indiretti di organici di fatto e di diritto nelle Leggi Finanziarie, ALTRE MIGLIAIA DI INSEGNANTI PRECARI STORICI SARANNO ESPULSI DALLA SCUOLA, semplicemente non stipulandogli più il contratto che anno per anno li ha impegnati "in esclusiva" anche per oltre 10 anni al servizio della comunità, per una politica del risparmio che nuoce anche ed in primo luogo agli alunni. 3) MA, ATTENZIONE: GIÀ DA SETTEMBRE DI QUEST’ANNO SARANNO MOLTISSIMI I PRECARI STORICI ESPULSI DALLA SCUOLA MEDIANTE LA “SCOMPARSA” DI POSTI PER EFFETTO a) delle assunzioni di moltissimi giovani tra gli abilitati della graduatoria del concorso ordinario (50% dei posti); infatti solo il 50% dei posti viene assegnato al concorso per titoli (graduatoria permanente) (per gli ata (amministrativi, tecnici, ausiliari) e' il 100%). b) delle riconversioni, passaggi di ruolo e di cattedra, i trasferimenti, dei docenti già di ruolo. Pertanto RIBADIAMO LA NOSTRA RICHIESTA DI UN PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO URGENTE che preveda l'assunzione per una cospicua percentuale dei posti dell’ORGANICO DI FATTO (supplenze su almeno 18 ore al 30 giugno), e per il 100% dalle già esistenti GRADUATORIE PERMANENTI (concorso PER SOLI TITOLI: gli insegnanti precari storici gli esami di abilitazione all'insegnamento li hanno già superati) ed a partire dall'anno scolastico 2005/2006, DA REALIZZARSI CON UN DECRETO LEGGE DA PARTE DI GOVERNO o, in subordine, con un disegno di legge urgentissimo. Si sottolinea, se qualcuno ponesse problemi in termini di copertura finanziaria, che gli insegnanti precari sono comunque necessari per il funzionamento della scuola e per il loro lavoro vengono pagati. Inoltre i precari che vengono licenziati il 30 giugno per poi essere riassunti il 1° settembre per quei due mesi percepiscono l’indennità di disoccupazione. Si ritiene inoltre che sia moralmente giusto che TUTTI i risparmi derivanti dal pensionamento dei docenti al massimo dello stipendio confrontato con lo stipendio iniziale dei nuovi assunti (ben 128 milioni di euro, secondo Italia Oggi del 14/6/05, pag. 40) debbano essere investiti (sì, è un investimento) nella stabilizzazione lavorativa e sociale degli insegnanti precari storici. I posti ci sono, i soldi ci sono, a nostro parere è immorale non consentire questa stabilizzazione lavorativa e sociale di queste persone, queste famiglie. Oltretutto in questo modo, anche l'economia del Paese ne risentirebbe positivamente: uscite dalla precarietà e famiglie potrebbero incidere positivamente sulla domanda di beni e servizi, fornendo una salutare boccata di ossigeno ad un mercato che ci sembra sempre più avviato alla recessione... 15/9/05 Michele Borrielli |