Istruzione e formazione per tutti fino a 18 anni. Il Ministro Moratti: "Dall'anno scolastico 2005-2006 oltre 30.000 ragazze e ragazzi in più nel sistema scolastico e formativo, che si aggiungono ai 90.000 già reinseriti"
Approvati in via definitiva dal Consiglio dei Ministri due decreti legislativi in attuazione della Riforma del sistema scolastico e formativo: il nuovo obbligo scolastico e formativo e l'alternanza scuola-lavoro Percorsi educativi e formativi sempre più rispondenti alle aspirazioni degli studenti e alle esigenze della società.
Comunicato stampa del MIUR Roma, 24 marzo 2005.
Il nuovo obbligo scolastico e formativo fino a 18 anni e l'alternanza scuola-lavoro diventano legge. Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in via definitiva, su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, i due decreti legislativi in attuazione della Riforma introdotta dalla legge 53/2003, che prevedono l'obbligatorietà dell'istruzione e della formazione sino a 18 anni e l'opportunità dell' alternanza scuola-lavoro per gli studenti a partire dai 15 anni. Il primo provvedimento disciplina il diritto-dovere all'istruzione e alla formazione di ciascuna persona, a partire dal primo anno della scuola primaria, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno di età. Tale percorso si realizza nel primo ciclo del sistema dell'istruzione (scuola primaria + scuola secondaria di primo grado) e nel secondo ciclo (licei ed istruzione e formazione professionale). "Il decreto", ha detto il Ministro Letizia Moratti, "eleva l'obbligo all'istruzione e alla formazione per tutti dai 9 anni precedenti a 12. L'innalzamento del livello di scolarità avrà effetti positivi sui singoli studenti e più in generale sul sistema Paese. Tutte le statistiche infatti, sia nazionali sia internazionali, concordano sul fatto che a livelli di istruzione e formazione più elevati corrispondono posti di lavoro più qualificati e più remunerati. Vorrei ricordare che, secondo l'Ocse, ad ogni anno di istruzione e formazione in più corrisponde un punto in più del Pil". "Dall'anno scolastico 2005-2006", ha precisato il Ministro Moratti, "l'obbligo scolastico e formativo sale da nove a dieci anni. Per il raggiungimento di questo obiettivo sono investiti circa 16 milioni di euro l'anno, tratti dallo stanziamento della Finanziaria 2004, per l'esenzione dalle tasse e per l'incremento delle spese di funzionamento. Utilizzando parte delle risorse iscritte nella Finanziaria 2005, per un importo di 25 milioni di euro, si procederà all'innalzamento di un ulteriore anno dell'obbligo scolastico e formativo (da 10 a 11)". "Dal prossimo anno scolastico", ha aggiunto il Ministro, "verranno quindi inseriti nel sistema scolastico e formativo 30.000 ragazzi l'anno, che si aggiungeranno ai 90.000 complessivi già reinseriti grazie all'innalzamento dell'obbligo scolastico di un anno già attuato e ai percorsi sperimentali di formazione professionale realizzati dalle Regioni sulla base dell'accordo quadro in Conferenza unificata del 19 giugno 2003. Vengono infine aumentate da 34 a 45 milioni, con un incremento di 11 milioni, le risorse destinate al completamento dei corsi sperimentali di istruzione e formazione professionale e all'attivazione del quarto anno". Gli studenti che abbiano compiuto il 15° anno di età potranno, inoltre, come prevede il secondo decreto approvato oggi, realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro, sia nei percorsi liceali sia in quelli dell'istruzione e formazione professionale. Questa particolare metodologia serve a rendere l'apprendimento più attraente per i giovani, come raccomandato dall'Unione europea; estende e mette a sistema le migliori esperienze già acquisite dalle scuole e viene attuata sotto la responsabilità dell'istituzione scolastica o formativa per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, le competenze spendibili sul mercato del lavoro, valorizzando al tempo stesso vocazioni e attitudini che potranno servire per una scelta più consapevole rispetto ai percorsi successivi. Potranno cioè costruirsi, in tal modo, un vero e proprio "passaporto" per il futuro ingresso nel mondo del lavoro, costituito dal certificato supplementare rilasciato dalle istituzioni scolastiche o formative, che sarà spendibile anche in altri Paesi dell'Unione europea secondo il sistema Europass. Le scuole hanno avuto già l'opportunità di sperimentare, nel decorso anno scolastico, l'alternanza scuola-lavoro secondo il modello previsto dal decreto legislativo oggi approvato. Con i 10 milioni di euro stanziati dal Miur nel 2004, 418 istituti secondari superiori, compresi 53 licei classici, scientifici e artistici, hanno realizzato progetti sperimentali, seguiti da 20.431 ragazzi di 15/17 anni, che hanno valutato molto positivamente questa loro esperienza. Il raddoppio dello stanziamento per l'anno 2005 consentirà di offrire questa opportunità ad oltre 40.000 ragazzi e ragazze. "Con il provvedimento sull'alternanza scuola-lavoro", ha spiegato ancora il Ministro, "offriamo alle ragazze e ai ragazzi l'opportunità di essere protagonisti delle loro scelte, attraverso esperienze concrete nelle quali potranno sperimentare le loro attitudini e dare risposta alle loro aspirazioni". "La validità in termini occupazionali dei tirocini formativi", ha concluso il Ministro Moratti, "è oltretutto confermata da tutte le rilevazioni sinora condotte dal Miur e dal Ministero del Lavoro, anche con riferimento ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e ai corsi di laurea. Per quanto riguarda i diplomati, secondo una recente indagine di Alma Diploma, i giovani che hanno svolto uno stage pre-diploma hanno un vantaggio occupazionale di 9 punti: lavora infatti il 35,5 % dei diplomati contro il 26,6 % di coloro che non hanno svolto stage. Il vantaggio sale all'11% per i laureati: secondo i dati di Alma Laurea, infatti, a un anno dalla laurea lavorano 63 giovani su cento, contro il 52 % di coloro che non ha svolto stage".
Obbligo scolastico e formativo fino a 18 anni Ecco altri punti qualificanti del decreto legislativo: · responsabilità dei genitori o di "coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci" per l'adempimento del dovere di istruzione e formazione dei minori; · vigilanza dei Comuni sull'adempimento da parte dei genitori del dovere di mandare i figli a scuola o nei centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni fino ai 18 anni; · raccolta dei dati da parte dell'Anagrafe nazionale degli studenti istituita presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. L'Anagrafe evidenzierà l'elenco nominativo degli eventuali abbandoni, scuola per scuola, in modo da assistere gli alunni e le famiglie perché i ragazzi che hanno lasciato la scuola possano rientrare nel sistema e raggiungere il pieno successo formativo. Tale anagrafe si raccorderà con le anagrafi regionali secondo modalità definite con apposito accordo tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le Regioni e gli Enti locali in modo da seguire tutti gli studenti, anche quelli che scelgono i percorsi di istruzione e formazione professionale o quelli in apprendistato; · servizi di orientamento delle scuole secondarie di primo grado sulla base dei percorsi personalizzati di ciascun allievo, con il coinvolgimento delle famiglie e delle istituzioni scolastiche e formative; · sanzioni ai genitori inadempienti, come previsto dalle norme attualmente in vigore; · esenzione da qualsiasi tassa di frequenza per le scuole statali; · monitoraggio congiunto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sull'attuazione del decreto con conseguente relazione triennale al Parlamento.
Alternanza scuola-lavoro Ecco i punti qualificanti del decreto legislativo: · riconoscimento dell'alternanza scuola-lavoro quale modalità di realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione del secondo ciclo per gli studenti compresi tra il 15° ed il 18° anno di età; · stipula di apposite convenzioni tra le istituzioni scolastiche e formative, le camere di commercio, gli enti pubblici e privati, compresi gli enti di ricerca, le imprese e il mondo del volontariato; · istituzione di un Comitato nazionale per lo sviluppo, il monitoraggio e la valutazione del sistema di alternanza scuola-lavoro; · organizzazione didattica volta ad alternare periodi di formazione in aula a periodi di apprendimento mediante esperienze di lavoro, anche esternamente al calendario delle lezioni; · sistema tutoriale costituito dal docente tutor interno all'istituzione scolastica o formativa e dal tutor formativo esterno, designato dai soggetti che ospitano gli studenti per periodi di esperienza pratica; · riconoscimento dei crediti per il periodo di alternanza scuola-lavoro anche in base alle indicazioni fornite dal tutor formativo esterno; l'istituzione scolastica o formativa rilascerà una certificazione supplementare che attesti le competenze acquisite dallo studente per il proseguimento dei percorsi formativi e per il successivo inserimento nel mondo del lavoro; · possibilità di realizzare percorsi in alternanza nel sistema dei licei e nel sistema di istruzione e formazione professionale.
Roma, 24 marzo 2005 |