Brevi dal MIUR. Nomine in ruolo. di Francesco Capacchione dalla Gilda degli Insegnanti, 2/7/2005
Si è tenuto l' incontro
propedeutico all' emanazione del DM relativo alle immissioni in ruolo
di cui al DL del 24/6 (35.000 docenti e 5.000 ATA), voluto dal MIUR
per raccogliere le istanze delle OO.SS. e per concordare i criteri di
ripartizione dei posti. Per i docenti andrà a ruolo il 62% delle
disponibilità residuate dopo le tre fasi della mobilità relativa a
ciascun grado d' istruzione (in linea di massima, salvo qualche
correttivo, è possibile calcolare i posti a ruolo dai dati numerici
disponibili presso l' area riservata del sito nazionale). Per gli ATA,
invece, l' aliquota è del 7%. Il contingente in questione è relativo
al primo anno del triennio, mentre in ciascun anno del biennio
successivo dovrebbero essere immessi in ruolo altri 15.000 docenti.
PROPOSTE GILDA Inizialmente si è stigmatizzata l' incongruenza fra quanto promesso dal Ministro Moratti (200.000 immissioni in ruolo in un triennio) ed il contingente relativo al primo anno che evidenzia la scarsa attenzione per i problemi della Scuola e del Precariato che, in tal modo, viene perpetuato (in netto contrasto proprio con la proposta della Gilda che ha dimostrato, conti alla mano, la fattibilità a costi contenuti del proprio piano di assunzioni) ed si è condiviso ed evidenziato il paradosso creatosi fra la volontà di attuare l' alternanza scuola lavoro e la riduzione delle ore dell' Educazione tecnica che, al contrario, dovrebbe avere un ruolo significativo proprio nel favorire la suddetta alternanza. Successivamente la Gilda ha formulato le seguenti proposte: 1) Copertura di tutti i posti della DOS stabilizzati in organico, ma ancora vacanti, in quanto è notevole la sproporzione fra il suddetto organico ed i posti annualmente autorizzati; 2) Le nomine in ruolo devono coprire l' intero contingente assegnato, senza accantonamenti per docenti inseriti con riserva; 3) Aggiornare gli elenchi dei riservisti, fermi ai dati precedenti le ultime immissioni in ruolo, accertare il possesso dei requisiti all' atto dell' assunzione ed emanare, di concerto col Ministero del Lavoro, una normativa chiara ed univoca su tutto il territorio nazionale, per garantirne una corretta fruizione; 4) Privilegiare nelle assunzioni le classi di concorso con gli organici più esigui e che negli ultimi anni non hanno visto effettuare alcuna nomina in ruolo; 5) Fare nomine in eccedenza, rispetto al 62%, nella Scuola dell' Infanzia per ridurre o eliminare le liste d' attesa; 6) Effettuare nomine in eccedenza anche nelle Superiori, compensando i posti che non saranno assegnati alle classi di concorso in esubero nel triennio, proprio per il difficile scorrimento delle graduatorie a causa dell' elevato numero di passaggi di ruolo in entrata. Si è, infine, fatto presente che diversi CSA, per limitare artificiosamente il numero di cattedre, lasciano in organico di diritto spezzoni eccedenti abbondantemente le 18 h sottraendo, in tal modo, cattedre alla mobilità ed ai contratti a tempo indeterminato. Il danno è maggiore in quelle classi di concorso dove, in assenza di disponibilità, non si procederà ad immissioni in ruolo. Questa problematica sarà affrontata nuovamente quando si discuterà degli organici. |