Comunicato stampa sul decreto assunzioni.

dall' ADACO del 26/6/2005

 

L'ennesimo annuncio del Ministro “senza qualità” Letizia Moratti non merita di essere commentato. Se è vero, come sostenuto da una miliardaria qualsiasi messa follemente alla guida di un dicastero strategico, che la notizia oggi data al termine del Cdm riguarda il mondo della scuola e la stabilizzazione delle sue risorse, tale notizia dovrà essere pubblicata nella pagina dei necrologi , con sotto la lista interminabile dei truffati a morte, magari idonei/vincitori di concorso pubblico (era a bare o a cattedre ‘sto concorso?), che anche quest'anno rifluiranno nel grande esercito di riserva dei disoccupati e dei disadattati. In nome di cosa?

Si dirà, in nome della stabilità finanziaria. Come infatti previsto da ADACO sarà di 35000 unità il contingente di insegnanti messo in ruolo il prossimo a.s. Il numero era prevedibile , anche se circolavano bozze dettagliate che parlavano di 57 mila subito (nel quadro di un piano triennale di 87000 nuovi assunti comlessivi), perché rappresenta la quota entro la quale le assunzioni avverranno a costo zero per lo Stato! Finanziariamente non ci sarebbe che da complimentarsi per l'operazione di rigorosa macelleria amministrativa. Basta però girarsi un po' intorno per avvertire il marcio levarsi da ogni stanza del Palazzetto della Politica .

Ammonta infatti già a 600 mln di euro la copertura delle leggi-mancia con cui ogni parlamentare sta provvedendo a soddisfare gli appetiti del proprio collegio elettorale. Quanto piano triennale di assunzioni poteva esser finanziato con 600 mln? Un terzo!! E si attende ancora l'assalto alla diligenza che notoriamente caratterizza l'ultima finanziaria della Legislatura, un festival dell'inverecondia morale e dell'inciviltà finanziaria. Vogliamo metterci il recente autoaumento dello stipendio dei parlamentari, aumento pari al miserabile salario di un docente, quindi utile ad assumere subito 1000 insegnanti, quanti sono i “rappresentanti del popolo”?

Tutto ciò non merita più commento, e non merita nemmeno forme di protesta silenziosa e civile, cui si sottopongono da troppo tempo insegnanti umiliati e nauseati. Con la politica da avanspettacolo che ci troviamo in Italia l'unica protesta che verrebbe presa in considerazione è una protesta teatrale ed esibizionista, tipo un picchetto permanente di docenti sulle scale del Ministero, a chiedere giorno e notte l'elemosina, nudi , vestiti del solo curriculum vitae , sul modello della Magda Gomez esibitrice di versi poetici nell'istruttivo programma televisivo Markette. “Non ci resta altro… da dire”, siamo ammutoliti di sdegno e di pietà per la Patria.

 

Romano Prodi, ci rivolgiamo da ultimo a Lei, direttamente, nello stile di Oriana Fallaci tanto caro all'opinione pubblica, specie quella più pacata e riflessiva. Lei ha oggi lamentato, nel contesto della visita del Pontefice al Quirinale, la scarsità di risorse destinata dal Governo alla scuola, anche quella privata. A Lei che giustamente va denunciando lo sfascio etico cui il paese è andato incontro negli ultimi anni, vorremmo ricordare che la scuola privata, per la sua gran parte, uno sfascio etico rappresenta da almeno venti anni! E Lei pretende veramente risollevare il sistema produttivo italiano, foraggiando dei diplomifici a pagamento privi di qualsiasi prospettiva formativa?

Lei che giustamente critica l'eccesso di esperti in comunicazione rispetto agli indispensabili ingegneri, ha mai visto la pubblicità di una scuola privata, o di una scuola di formazione universitaria a pagamento? E tutto ciò non rappresenta uno sfascio etico? Non è inoltre uno sfascio che a fronte di migliaia di vincitori di concorso pubblico discoccupati dai tempi del suo precedente governo, lo Stato abbia provveduto, in spregio del principio costituzionale dell'uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge, ad assumere 9000 insegnanti di religione, liberamente, cioè arbitrariamente nominati dalle Curie vescovili? E non è questo uno sfascio anarco-clericale della Costituzione repubblicana?

Caro Romano Prodi, la libertà dei Cristiani nella scuola, così calorosamente invocata dal Papa, è quella che la scuola laica già garantisce a tutti i suoi frequentanti, perché la laicità è una cornice di coesistenza morale e civile. Essa sarebbe inoltre correttamente realizzata quando i Cristiani in prima persona, Lei pure quindi, reclamassero laicamente di trasformare l'ora di Religione in un'ora di studio ed educazione alla religiosità, o come diavolo si vuol chiamare un insegnamento che non deve essere dottrinale, ma un'occasione di reciproco apprendimento e di appassionato confronto tra chi crede e chi ha dubbi o mostra credenze di diversa natura.

Caro Romano Prodi, basterebbero poche parole per invertire la rotta e toglierci dallo sfascio etico, basterebbe parlare di meno ed agire di più nel nome della Costituzione repubblicana! Lo sfascio è nel dibattito mellifluo che precede ogni truffaldino annuncio, è nella retorica inutile degli incontri al vertice a coprire lobbies culturali ed economico-sociali che hanno strangolato le migliori energie di un paese ex-civile, di uno stato di diritto sommerso e dimezzato.