Corsi ex lege 143.

Esiti incontro al MIUR.

Il resoconto dell'incontro - svoltosi ieri al MIUR tra Organizzazioni Sindacali e Amministrazione - relativo alle problematiche in materia di attuazione della legge 143/2004 (attivazione corsi di abilitazione c/o le Università) 21-01-2005.

 

dalla CISL, 21/1/2005

 

Si è svolto nel pomeriggio di ieri, 20 gennaio, un incontro presso il MIUR sui corsi art. 2 legge 143/2004; la riunione ha avuto, ancora una volta, carattere interlocutorio.

L’Amministrazione, ribadendo anche i vincoli posti dalla legge, ha rappresentato la difficoltà e l’indisponibilità delle Università a far fronte contestualmente all’attivazione di tutti i corsi previsti dall’art. 2, e ha presentato alcune ipotesi che la Cisl Scuola ha valutato non adeguate a risolvere i problemi politici posti e ancora insufficienti, per alcuni aspetti, anche sul piano tecnico.

Il MIUR, analizzando una “bozza di lavoro”, ha dichiarato l’impegno ad attivare tutti i corsi, anche quelli con pochi aspiranti, ma ancora insoluto si è rivelato il “nodo” della partecipazione delle categorie che la legge collega all’attuazione dell’art. 5 della legge 53/2003. Anche sul comma 7-bis dell’art. 2 registriamo una posizione ancora rigida.

L’Amministrazione ritiene che la legge intenda offrire un’opportunità ad alcune categorie di personale precario e non sia rivolta a personale già abilitato o di ruolo; intende circoscrivere, pertanto, la partecipazione a soggetti privi di abilitazione/idoneità o a coloro che pur in possesso di una abilitazione/idoneità (in relazione al titolo di specializzazione posseduto) non avrebbero accesso alle relative graduatorie permanenti.

Sul piano tecnico-organizzativo è stato comunicato che la gestione delle domande e l’assegnazione alle sedi dei corsi sarà affidata alle Direzioni regionali che procederanno - tramite i CSA competenti - anche alla valutazione dei requisiti di accesso. Sarà costituita una task force tra Direzioni regionali e Rettori delle università, anche al fine di definire accordi-quadro per disciplinare aspetti particolari dello svolgimento dei corsi medesimi (quali attività di tirocinio e tecnico-pratiche, le competenze delle quali non sono disponibili presso le Università).

L’accesso ai permessi per il diritto allo studio è stato affermato senza, però, che siano state delineate chiaramente le condizioni di fruizione; anche per quanto riguarda il contenimento e la razionalizzazione dei costi non sono state ancora esplicitate soluzioni puntuali, malgrado l’Amministrazione continui ad affermare l’intendimento di raggiungere l’obiettivo.

La CISL Scuola

· ha dichiarato la propria insoddisfazione per le ipotesi formulate

· ha sottolineato l’urgenza di arrivare a soluzioni positive per il mondo del precariato che vive con drammaticità l’attuale situazione di incertezza

· si è riservata di presentare ulteriori, puntuali e circostanziate valutazioni in materia.