Documento sull'incontro con Valditara. comunicato dell' ADACO, 15/2/2005
Noi, delegati dell’A.D.A.C.O. (l’Associazione dei Docenti Abilitati con il Concorso Ordinario), premettiamo di accogliere con favore la proposta che, per la prima volta, è avanzata da un rappresentante dell’attuale maggioranza di governo, riguardo ai docenti della scuola in attesa di immissioni in ruolo, dopo lunghi anni di lavoro precario. La proposta accoglie senz’altro le richieste, da lungo tempo unanimi, delle numerose organizzazioni dei precari. Vorremmo tuttavia sottolineare due punti di carattere preliminare, al fine di chiarire quali garanzie di credibilità possa avere tale iniziativa che, lo ribadiamo, è in via di principio senz’altro positiva. Piuttosto che entrare immediatamente nella disputa sul congelamento della ricostruzione di carriera, che è certamente problema importante, ma potrebbe impegnare la discussione su un terreno fuorviante, riteniamo che sia ancor più importante chiarire che:
1) la richiesta di immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili e la garanzia della copertura del turn-over, come gli unici provvedimenti in grado di dare soluzione definitiva al problema del precariato e garantire alla scuola un livello di qualità dell’insegnamento adeguato, è stata da sempre la prima proposta, ed unanime, dei precari. Si ricorda, per di più, che un piano di assunzioni per eliminare il precariato della scuola è già legge dello Stato (Legge 143/04), una legge in base alla quale il governo è impegnato a predisporre un piano di assunzioni su tutti i posti disponibili e vacanti fin da ora, nella finanziaria 2005, ma che, evidentemente, è stata disattesa. Desta pertanto sorpresa che, in questa fase, un membro della maggioranza caldeggi una discussione fra le parti sociali, invece di sollecitare l’azione del Ministero dell’Istruzione e del Governo sulla legge esistente, o quanto meno di portare ai precari un impegno di tutta la maggioranza e del Governo sulla sua proposta. Dopo quattro anni di produzione legislativa orientata in ben altra direzione, dopo il susseguirsi di bozze di decreti applicativi dell’art. 5 della legge 53 e quando, come si è detto, il piano di assunzioni è già legge, questo problema preliminare pare di importanza anche maggiore rispetto al problema della ricostruzione di carriera, al fine di valutare la sostanza del progetto proposto. Ma ci si chiede ancora una volta di riunirci, di mobilitarci, di discutere e, magari, di dividerci sul merito di proposte, delle quali però non sono garantite le condizioni politiche fondamentali. Conosciamo le posizioni del Sen. Valditara, il suo rispetto per i lavoratori precari della scuola e il suo impegno per la difesa della scuola pubblica, ma finora non sono state queste le posizioni che si sono affermate nelle scelte del Governo. Siamo pertanto lieti di vedere il Sen. Valditara dalla parte del precariato e della scuola pubblica, ma non vorremmo che la sua iniziativa finisse con il favorire, involontariamente, altre posizioni, finora vincenti, in fase decisionale. Se si chiede il nostro appoggio ad un piano di assunzioni come unica soluzione al problema del precariato, che oggi è il più grave nel sistema dell’istruzione in Italia, noi rispondiamo che la richiesta è superflua, perché essa costituisce già il primo punto dei nostri programmi! E chiediamo che invece siano il Governo e il Ministero a dichiarare subito se sono in grado di dare corso a tale piano di assunzioni. Solo allora avrà senso discuterne le condizioni economiche e giuridiche; 2) È inoltre di fondamentale importanza, per la nostra organizzazione, chiarire che le assunzioni verranno effettuate esclusivamente con il sistema in vigore (50% dalle Graduatorie Permanenti e 50% dalle Graduatorie di Merito, secondo l’attuale normativa e fino ad esaurimento). In questi anni, gli abilitati con concorso ordinario hanno visto prima la lunga attesa per conseguire l’abilitazione (l’attesa del bando è durata ben 10 anni!), poi la chiusura delle Graduatorie Permanenti per l’a.s. 2001/2002, pur avendo ottenuto, per concorso pubblico, il diritto ad esserne inclusi. Ciò li ha costretti, del tutto incomprensibilmente, ad un primo anno di esclusione da ogni tipo di incarico; successivamente hanno visto il blocco delle assunzioni che ha fermato ogni scorrimento delle Graduatorie di Merito per le assunzioni in ruolo e contemporaneamente sono stati ricacciati in coda alle Graduatorie Permanenti per le convulse e ingiuste modifiche delle tabelle di valutazione dei titoli. Oggi non vorremmo che, dopo questa lunga attesa, fosse proprio il concorso pubblico a perdere ogni diritto, prima che siano state effettivamente svolte le operazioni di assunzione per le quali era stato bandito. Sarebbe, dopo il danno, una beffa. Solleviamo qui questo problema, perché sappiamo che, per quanto esso contempli profili giuridici, esso è innanzitutto un problema politico. Non sarebbe tollerabile per un sistema democratico come quello italiano cambiare sistema di reclutamento dopo anni ed anni di blocco delle assunzioni, escludendo proprio chi quei posti aveva diritto a ricoprirli. Chiediamo pertanto che sia chiarito, per via ufficiale, e sin da ora, che il piano di assunzioni, conformemente a quanto previsto anche dalla legge 143/04, attinga per il 50% dei posti dalle GP e per il 50% dalle GM, senza alcuna riduzione di quote a favore delle nuove abilitazioni previste dall’articolo 5 della legge di riforma della scuola n. 53/03. Conosciamo la proposta del Sen. Valditara e sappiamo che essa prevede tale sistema di quote, ma non ci sembra pleonastico e inutile ribadire questo punto. D’altronde l’esperienza degli ultimi anni ha visto prevalere sempre posizioni che non tenevano in alcun conto tale problema, che tuttavia riguarda migliaia di lavoratori che, come tutti gli altri, con sacrifici personali inimmaginabili hanno affrontato questi tristi anni e continuano, nonostante tutto, a prestare servizio e a credere nella funzione educativa e nella qualità della scuola pubblica italiana. La garanzia di una quota del 50% di assunzioni dalle graduatorie permanenti e di un 50% dalle graduatorie di merito è per noi una condizione irrinunciabile per la discussione di ogni proposta sul precariato. In conclusione, notiamo con favore che la proposta del Sen. Valditara ha finalmente rotto quello che rappresentava fino a poco tempo fa ancora un tabù economico-finanziario. Oggi, che dalla maggioranza si sente dire che è possibile progettare assunzioni nell’ordine dei 200.000 posti, ci sentiamo tutti confermati nelle nostre idee e incoraggiati nel rilancio dei nostri programmi, che speriamo possano finalmente trovare una risposta positiva del Governo, di qualsiasi Governo.
Roma, 15 febbraio 2005
Il direttivo A.D.A.C.O. |