Comunicato stampa

La scuola italiana peggiora

le sue posizioni a livello internazionale:

colpa dei governi e delle politiche scolastiche.

 dal coordinatore nazionale della Gilda Alessandro Ameli,

Roma 6/12/2004

 

A quanto pare la scuola italiana tra il 2000 e il 2003 ha peggiorato le sue posizioni nel confronto internazionale, è quanto emerge dal rapporto PISA che ci colloca, per la lettura e le conoscenze matematiche, al 25° e 26° posto.

Le responsabilità di questo dato allarmante, anzi drammatico, vanno assegnate ai governi degli ultimi anni e alle politiche scolastiche con cui:

  • hanno deciso il disimpegno economico progressivo dello Stato nell’istruzione;

  • hanno brutalmente falcidiato gli organici dei docenti in spregio degli ordinamenti e delle esigenze delle scuole;

  • hanno voluto il riempimento delle classi oltre ogni ragionevole condizione di vivibilità didattica ed umana;

  • hanno mortificato i docenti con aggressioni continue alla loro capacità didattica, al loro impegno e alle loro motivazioni;

  • hanno imposto l‘abbandono di sistemi rigorosi di valutazione degli alunni;

  • hanno vanificato il valore sociale dei titoli di studio;

  • hanno costruito un gigantesco serbatoio di precari, trattati indegnamente;

  • hanno depresso ogni forma di valorizzazione professionale  dei docenti collocandoli contrattualmente allo stesso livello dei bidelli;

  • hanno inventato carichi dl lavoro aggiuntivo e forme di incentivazione per gli insegnanti stimolando competizioni negative e disaffezione nei migliori.

A queste scelte i sindacati della scuola CGIL, CISL, UIL, SNALS hanno dato il loro determinante contributo.

Questa politica scolastica è tuttora in atto, se non si invertirà la rotta, e tutto lascia pensare che non si voglia cambiare, la scuola italiana precipiterà ancora più in basso.

Ma a qualcuno, oltre agli insegnanti, interessa?

 

Il Coordinatore nazionale

 Alessandro Ameli

 

Roma, 6 dicembre 2004