Fallite le scadenze ministeriali

 100.000 posti da coprire.

 A rischio il regolare avvio dell’anno scolastico.

 

  dal Coordinatore nazionale della Gilda Alessandro Ameli,

Roma, 31 agosto 2004.

 

Nonostante i proclami ministeriali appena il 10% dei posti di insegnamento disponibili nella scuola ad oggi è stato coperto. I CSA infatti hanno provveduto solo ed esclusivamente alle immissioni in ruolo, sulla base peraltro di graduatorie permanenti provvisorie utilizzate con vari escamotage per riuscire a mantenere l’appuntamento del 25 agosto. Pressappochismo e vizi di legittimità pesano su tutte le operazioni fin qui condotte, ricorsi individuali e collettivi segneranno l’avvio del prossimo anno scolastico che si preannuncia rovente, all’insegna del malessere e della demotivazione. Restano ancora da coprire oltre centomila posti a cui dovranno provvedere, per competenza, le scuole polo, ma mancano le graduatorie definitive di terza fascia nel 90% dei CSA e siamo ormai a pochi giorni dall’inizio delle lezioni. Le situazioni più gravi nelle grandi aree urbane.

Le scuole intanto già si dibattono, per quanto in questi gironi convulsi si riesce a monitorare, in un clima di caos assoluto soprattutto a livello di scuola primaria, l’applicazione della riforma comporta problemi e disagi a volte irrisolvibili: dalla gestione delle ore opzionali, agli organici ad esse collegate, al tutor e alle riduzioni di orario previste dalla legge. Ogni scuola risponderà in maniera diversa, alla base la deregulation e il fai da te. Ed è soprattutto grazie ai ritardi e alla superficialità ministeriale che solo ieri è partita all’Aran la trattativa sull’art. 43 relativa proprio alle questioni indotte dalla Riforma. La trattativa si annuncia lunga e difficile, l’atto di indirizzo emanato dal ministro della Funzione pubblica non facilita la contrattazione.

Su tutto grava l’insostenibile ritardo nel rinnovo del contratto scuola scaduto a dicembre 2003. Il governo non ha ancora provveduto ad emanare l’atto di indirizzo.

 

Il Coordinatore nazionale

 Alessandro Ameli

ROMA, 31 agosto 2004