NO ALL’AGGIORNAMENTO COATTO
PER
UNA PSEUDO RIFORMA SBAGLIATA
I collegi dei docenti non deliberino aggiornamenti imposti
Il Ministero, con una comunicazione interna di
servizio datata 10/4/2003, inizia da questo mese un piano di
informazione/formazione a sostegno dell’avvio della riforma.
Sappiano i colleghi che è illegittimo imporre un aggiornamento senza apposita delibera del Collegio
Docenti (DPR 275/99, regolamento dell’autonomia, arrtt. 4 - 5 - 6;
CCNI del 31/8/99, arrtt. 8 – 13). Inoltre appare fuori luogo su una riforma di cui mancano i decreti di
attuazione, non ci sono gli esiti della sperimentazione e tratta
argomenti molto discutibili quali tutor, portfolio, responsabile di laboratorio,
che hanno validità solo per l’anno in corso e solo per le scuole
sperimentatrici.
Le “Indicazioni Nazionali”,
ad oggi, valgono solo per le 251 scuole che sperimentano la riforma;
diventeranno quadro di riferimento per tutte le scuole solo se saranno recepite
da un decreto legislativo, che potrebbe modificarle anche sostanzialmente, e
sempre che il decreto riesca ad essere vigente per il prossimo anno
scolastico.
Infatti questo, come tutti gli altri
decreti legislativi, dovrà seguire, per diventare efficace, un iter
indispensabile attraverso pareri e autorizzazioni che coinvolgeranno diversi
soggetti istituzionali: la conferenza unificata stato-regioni, il consiglio dei
ministri, il consiglio nazionale della pubblica istruzione, le commissioni
parlamentari, il consiglio di stato, la corte dei conti.
Oltre a ciò, la legge delega prevede che ogni
decreto delegato prima di essere emanato debba avere preventiva ed adeguata
copertura finanziaria attraverso una apposita norma approvata dal
Parlamento.
Appare quindi grave e fuori luogo l’eccesso di zelo di alcuni dirigenti
scolastici che sta determinando confusione e allarmismo nelle
scuole; viene detto che ormai la legge delega è stata approvata e quindi dal
prossimo anno scolastico le scuole elementari, ora denominate primarie, dovranno
assumere i modelli di funzionamento previsti per la non verificata
sperimentazione in corso e adottare i nuovi documenti culturali e pedagogici:
Indicazioni e Raccomandazioni.
Attuare la pseudoriforma da
settembre è impossibile, oltre che sbagliata ed inopportuna!
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Non è accettabile che si
introducano elementi di riforma, che sconvolgono l’organizzazione della scuola
e l’offerta formativa con forme di
aggiornamento forzoso e improvvisato, nonché non retribuito.
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E’ illegittimo che si sollecitino i
Dirigenti Scolastici a individuare fin da subito i Docenti prevalenti in modo
non trasparente, violando così le prerogative dei Collegi, dei Consigli di
istituto e delle RSU e ignorando il Contratto Nazionale di lavoro.
Per
salvaguardare la scuola statale,
invitiamo i Collegi dei Docenti a
rifiutare con forza interventi
estemporanei e non supportati da elementi legislativi certi!
Possono legittimamente rifiutare
aggiornamenti non retribuiti su una pseudo riforma che per ora non
c’è.