A proposito del decreto sul completamento delle cattedre a 18 ore.

 

I docenti dell’ ITI Conti esprimono innanzi tutto una critica per il metodo con cui sono state prese le decisioni riguardanti la scuola, in questo caso come nel 2001, sulla modifica degli esami di maturità. Non è possibile che tali interventi siano decisi senza una discussione aperta e responsabile sulle ricadute didattiche e sui processi educativi ma esclusivamente all’interno della logica della finanziaria.

Nel merito i docenti giudicano negativamente il decreto.

La formazione delle cattedre prospettata dai tabulati del ministero appare cervellotica, frutto di un incastro probabilistico, senza un criterio didattico.

Anche un intervento più attento e prudente nell’applicazione del decreto comporterebbe comunque una destrutturazione di cattedre con pesanti conseguenze sulla continuità didattica e sulla qualità del servizio offerto agli studenti e alle famiglie.

La figura docente diventa sempre più simile ad un “consulente” utilizzabile in situazioni diverse, piuttosto che “l’educatore” che accompagna l’allievo nella sua formazione.

Altri motivi di critica nascono dalla difficoltà a sostenere l’organizzazione scolastica con attività straordinarie o supplenze.

Desta infine preoccupazione il taglio degli organici e il rischio di espulsione dalla scuola di numerosi colleghi anche attraverso la distribuzione delle ore eccedenti su cattedre che supereranno così le 18 ore. A Milano ci sono 793 perdenti posto di cui 310 in esubero.

Per tutto questo chiediamo che il decreto sia ritirato o ripensato alla luce dei bisogni, degli obiettivi, della organizzazione delle scuole e degli interessi degli utenti.

 

Documento approvato dal Collegio dei Docenti dell’I.T.I.S.  “Conti” di Milano