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‘Stu Zavoli
R. «Flaiano disse: “Tutto ciò che non so, l’ho imparato a scuola”. […] A scuola, per esempio, non s’impara più a pensare. Il sapere non filtrato dal pensiero vale e dura poco. Altra debolezza della scuola [...] è la parola, un attrezzo fondamentale. Sfigurata dai gerghi, dai branchi, e adesso anche dai cellulari, è sempre più povera, approssimativa, inerte». D. Quali libri consiglia per porvi rimedio? «Un buon manuale di grammatica e sintassi, il vocabolario, il dizionario dei sinonimi e dei contrari.» (S. Zavoli, Tuttolibri-La Stampa, 16/6/2007, p.XI)
Nel salotto arabeggiante della
trasmissione che cambiò le abitudini del pubblico televisivo italiano,
il tormentone preferito di Marisa Laurito era: “Ma chi è ‘stu Zavoli?!”.
Ignoranza imperdonabile. Il giornalista era all’epoca (1985) presidente
Rai. Da tempo non c’è più spazio per programmi come “Quelli della
notte”. Il tormentone della Laurito giace nelle teche Rai. Ma ci torna
in mente (imperdonabile, come allora), quando l’84enne maestro
d’inchieste (nonché poeta e senatore) prosegue il suo Viaggio intorno
all’Uomo, va dentro la scuola, riecheggia i tormentoni del coro (che non
finiscono nelle teche Rai, bensì martellano ogni giorno sui giornali
nazionali) e si prodiga in consigli imperdibili per l’insegnante medio.
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