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L’onda del ‘68
In una vecchia vignetta di Altan, un omino indolente guardava nel vuoto,
mani nelle tasche e berretto calcato sulla testa: “Dicono che c’è il
riflusso – diceva – devo essermi perso il flusso.” Dovesse un giorno
arrivare, al momento del riflusso dell’Autonomia Scolastica non vorremmo
finire in compagnia dell’omino nella vignetta. Per esserci persi il
flusso (magari un po’ smorzato) dell’onda lunga post ‘68. Credevamo la
cavalcassero in solitaria i docenti, che non smettono di farsi le canne.
Macché. Ci sono saliti sopra anche i Dirigenti. Lo dimostra il professor
Volpi del «Bernardino di Betto» a Perugia, che ha firmato una circolare
in cui “esorta i docenti a ridurre le insufficienze degli studenti, a
meno di non voler compromettere i rapporti con la presidenza” (la
Stampa, 21/4/08).
Negli anni Settanta, il
capitale post fordista mobilitò i lavoratori con i team e le strutture a
rete. Fece sparire le catene di comando gerarchiche. Sembrò egualitario.
Arrivò – secondo il filosofo Slavoj Zizek – “a usurpare il linguaggio
dell' estrema Sinistra dell' autogestione dei lavoratori e da slogan
anticapitalista che era ne fece uno slogan capitalista.” (la Repubblica,
17/4/08).
Che la catena di comando delle
gerarchie scolastiche stia preparando il sei politico come slogan
egualitario della scuola-azienda? Aspettando con fiducia un riflusso,
vediamo di non perderci questo flusso sessantottesco cavalcato dai
Dirigenti.
Arlekin
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