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Nichilismi

“L’ospite inquietante”, questo l’ultimo titolo del professor Galimberti. L’ospite che dev’essere guardato in faccia (che inquieta), è il nichilismo. Un ospite da cui non si deve – gli educatori per primi non devono (d’accordo) – stornare lo sguardo. Un ospite che svuota la casa dei giovani d’oggi. Una casa in cui entrano senza trovarvi né valori, né futuro. Un futuro che dobbiamo sottrarre all’annientamento, per strappare i giovani a un presente svuotato. Perché trovino la “misura”. Perché possano “fiorire”, vivere secondo la misura di sé trovata (bello).

Di recente, Galimberti è stato intervistato dal conduttore di “Ballarò” sul “declino” italiano. Il professore non ha discusso il “declino” in quanto rappresentazione (ideologica?). Ha abbozzato invece un catalogo dei mali che lo provocherebbero. Tra le cause prime, potevano mancare i professori? “Pochi i sapienti, tanti gli insipienti”, ha sentenziato il libero sapiente (ops! docente).

Se il nichilismo ospite c’inquieta (come deve), il Galimberti nichilista, ospite in tv, ci annoia. Come può.
 

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