Arlekin

Manolo

Manolo ci ha contattati. Lo ha fatto col cellulare. Da scuola, senza problemi, nella pausa tra lectio magistralis e dibattito. Ci ha spiegato che adesso non è più in primo banco. Con la sua analisi in tre minuti netti su Consumi e cultura (“Senza desideri assatanati l´Occidente precipita”), aveva lasciato a bocca aperta l’insegnante. “L’immaginario che la scuola prova a costruire è una gondoletta di fronte a una portaerei” aveva dedotto – folgorato dal “ragazzetto scapigliato e nervoso” – il professor Lodoli su “Repubblica” del 21/11/07.

Manolo adesso siede in cattedra, il suo ex professore in ultimo banco. Di pomeriggio Lodoli va a ripetizione da lui: “Il recupero curricolare non gli basta – ci ha spiegato Manolo al cellulare – e non ha più fiducia nelle cose organizzate dalla sua scuola.” Abbassando la voce, il ragazzetto vispo ci ha confidato che il suo ex prof l’annoia, con un sacco di domande oziose: “Madameweb, quella sì che non mi lascerebbe precipitare l’Occidente! – ha aggiunto arrochendo un po’. Manolo è poi tornato in cattedra, per rispondere alle domande di Lodoli sulla sua folgorante lectio magistralis.

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