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Classi ponte per
orsetti Perché impuntarsi? rompere tutti i ponti su questioni come le “classi-ponte”? Si ricerchi la condivisione, invece. Ci si affranchi, dal rifiuto preconcetto. Si traduca in criteri scientifici l’ispirazione (genuinamente ideologica) della meritoria mozione parlamentare. Soprattutto, su tale materia (anch’essa oziosamente controversa), si pervenga in tempi brevi a un decreto legge, per il quale ci permettiamo di suggerire un semplice corollario ai criteri-guida già individuati con esemplare chiarezza dai promotori della mozione parlamentare. Sarà compito del Ministero dell'Economia reperire i fondi necessari per finanziare corsi di specializzazione linguistica su tutto il territorio nazionale, rivolti particolarmente ai docenti del ciclo primario, con speciale attenzione alla diffusione capillare di conoscenze scientifiche adeguate circa il complesso sistema fonologico in uso presso l'etnìa c.detta “padana” – insediatasi per ora nel settentrione della penisola (area quest’ultima denominata, faute de mieux: “della Padania”), ma in rapida crescita e propagazione oltre in confini dell’enclave di primo insediamento – per favorire un approccio contrastivo (l’unico autenticamente scientifico) da parte dei docenti, basato sul confronto tra il sistema fonetico c.detto “padano” e quello proprio della lingua di substrato nazionale (stabilizzatasi nel secolo precedente, ma tuttora minacciata da fenomeni socio-linguistici disgreganti, quali immigrazione, ibridazione lessicale ecc.). Cancellazione di doppie diciture dalla segnaletica stradale dell’area suddetta; compiuto inserimento della fascia in età scolare della popolazione “padana” (i c.detti “Orsetti padani”, dei quali i genitori più refrattari a qualsiasi integrazione reclamano lingua e istituzioni proprie) nel tessuto civile e istituzionale della Repubblica: questi i risultati attesi dall’eventuale corollario al decreto (esso sì improcrastinabile, lo si riconosca) qui semplicemente suggerito. Arlekin |