Domande e Risposte su Handicap e Scuola.

Carta dei Servizi Scolastici.

 da Educazione & Scuola del 19/4/2006

 

L’esigenza di redazione e adozione della "Carta", maturata in alcuni Paesi europei (Citizen’s Charter in Inghilterra; Charte des services publiques in Francia) come strumento per agevolare risposte alle necessità di maggior efficienza dei pubblici servizi ed a nuovi diritti a favore dei cittadini (accesso, trasparenza, partecipazione), per le amministrazioni italiane ritrova la sua prima fonte nelle regole fissate dalla legge n. 241/90,  in ordine alla trasparenza, celerità, pubblicità, partecipazione, efficienza e efficacia dell’azione amministrativa. Successivamente il decreto n. 29/93 ha concretizzato dette regole in veri e propri istituti giuridici o strutture organizzative (art. 12: ufficio relazioni con il pubblico; art. 20: servizi di controllo interno; artt. 20-21: responsabilità dirigenziali e verifica dei risultati; art. 59: responsabilità disciplinari).

La direttiva governativa del 27 gennaio 1994 ha puntualizzato i principi cui deve progressivamente essere uniformata l’erogazione dei servizi pubblici (eguaglianza, imparzialità, continuità, diritto di scelta, partecipazione, efficienza e efficacia), gli strumenti attraverso cui attuare tali principi (adozione di standard, semplificazioni procedurali, informazione agli utenti, valutazione interna), nonché talune forme di tutela semplificata e celere che, pur non sostituendosi a tutti gli altri mezzi previsti dall’ordinamento (ricorsi amministrativi, ricorsi giurisdizionali), dovrebbero offrire rimedi più agevolmente e rapidamente esperibili per rimuovere situazioni pregiudizievoli o lesive di diritti o interessi.

La direttiva 11 ottobre 1994 , in attuazione dell’art. 12 del decreto n. 29/93, ha disciplinato principi e modalità per l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento di uffici per le relazioni con il pubblico, al fine di creare strutture permanenti capaci di migliorare stabilmente il rapporto con l’utenza.

Dopo una prima individuazione (decreto 19.5.1995) dei settori pubblici nei quali si riteneva più urgente e rispondente a esigenze di pubblica utilità la definizione e adozione di "Carte dei servizi" tra di essi ricomprendendo anche quello della Istruzione, la Presidenza del Consiglio (decreto 7.6.995), in attuazione del decreto-legge n. 163/95 ( conv. da legge 11 luglio 1995 n. 273, che ha introdotto ulteriori disposizioni in materia di attivazione dei servizi di controllo interno), ha sancito definitivamente gli obblighi degli enti pubblici erogatori in materia di "qualità" dei servizi erogati.

La Carta dei Servizi Scolastici, dovrebbe esistere in ogni scuola. Il D.L. 163/95 (convertito nella L. 273/95) ne ha dettato i confini. Il D.P.C.M. del giugno 95, specifico per la scuola, ha disposto uno schema di riferimento, sul cui modello gli istituti scolastici hanno approntato una Carta dei Servizi Scolastici da pubblicizzare, fornire agli utenti e inviare in copia al Dipartimento della Funzione Pubblica, al Provveditore agli Studi, al Sovrintendente scolastico Regionale. Una successiva C. M. n. 255/95 precisa che la Carta è deliberata dal Consiglio d’Istituto su preventivo parere del Collegio Docenti (vincolante per gli aspetti pedagogico didattici). Il modello di Carta proposto dal D.P.C.M.  elenca numerosi ed ovvi principi: imparzialità, regolarità, trasparenza, liberta’ d’insegnamento ecc..

Le istituzioni scolastiche, adottata la Carta, devono inviarne copia al Dipartimento della Funzione Pubblica e successivamente adeguatamente pubblicizzarla agli utenti. L’omessa adozione viene segnalata ai servizi di controllo interno di ciascuna Amministrazione al fine dell’attivazione di interventi sollecitatori di competenza e può determinare l’insorgere di contestazione di responsabilità, a carico dei preposti agli uffici che abbiano consentito o tollerato l’omissione medesima, ai sensi degli articoli 20, commi 9 e 10, e 59 del decreto n. 29/93. L’osservanza dei principi e regole trasfuse nel documento è rilevante ai fini delle responsabilità disciplinari previste a carico dei dipendenti pubblici, così come testualmente desumibile dalla parte III, punto 3, della direttiva 27 gennaio 1994.

Oltre alla Carta dei servizi, la scuola, secondo quanto prescritto nello stesso schema generale di riferimento, deve elaborare e definire in conformità il Regolamento di istituto (se non già esistente) e il cd. Progetto educativo di istituto. L’art. 6 del D.P.R. n. 249/98 (Statuto degli studenti) prescrive che i regolamenti delle scuole e la Carta dei servizi sono adottati o modificati previa consultazione degli studenti nella scuola secondaria superiore e dei genitori nella scuola media. Dello Statuto e dei documenti fondamentali di ogni singola istituzione scolastica è fornita copia agli studenti all’atto dell’iscrizione