La Legge-quadro

sull’handicap è oltraggiata.

Cambiamola!

di Angelo Vita  da Pavone Risorse dell'11/2/2006

 

Rivediamo la 104/92 la legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale ed i diritti delle persone handicappate. La corsa ai benefici da parte di troppi insegnanti desta grave preoccupazione all’interno della scuola specie quella primaria dove maggiore è la costipazione degli insegnanti.

L’inamovibilità all’interno della stessa scuola, dello stesso Comune e il trasferimento intracomunale e provinciale non hanno motivo d’essere:

- lavorare in un circolo anziché in un altro della stessa città non garantisce una maggiore assistenza;

- lavorare a qualche chilometro da casa anziché a due passi da casa non garantisce nemmeno un’assistenza migliore rispetto a chi opera in loco.

- l’uso di questo istituto è scandaloso. Gente che ha molti anni di servizio si vede scavalcata dai nuovi immessi solo perché non ha ‘frugato’ bene in casa alla ricerca di un portatore di handicap.


Il legislatore, per garantire tutti, dovrebbe rivedere la legge 104/92 in modo da permetterne l’uso solo ai ‘fuori-provincia’ e non nell’ambito della stessa provincia, dello stesso comune e addirittura della stessa scuola.

Scrive Antonio Gambetta “L'aumento esponenziale negli ultimi anni dei beneficiari è preoccupante, anche perché dai dati statistici non risulta un corrispondente aumento delle situazioni di handicap. D'altronde anche gli organi d'informazione si sono occupati di recente di "ciechi" alla guida di autoveicoli con tanto di patente”.

Il rispetto verso i bisognosi non può continuare a passare attraverso la loro strumentalizzazione. Il portatore di handicap è ‘utilizzato’ per fini personalistici che, spesso, nulla hanno a che vedere con l’assistenza. Ammesso e non concesso che l’assistenza venga garantita da questo tortuoso e discusso percorso il legislatore una volta per tutte ha il dovere di limitarne l’uso non fosse per il rispetto che ognuno di noi deve a chi necessita tutele. È una questione di civiltà che va posta alla classe dirigente che si appresta a governare l’Italia.