SCHEDA DI VALUTAZIONE.

Per un dibattito sulla nuova scheda di valutazione

 di Vittorio Delmoro da Retescuole dell'8/12/2004

 

Le prime indicazioni che giungono al movimento di resistenza sulla nuova scheda di valutazione degli alunni che provengono dal MIUR (circolare n. 85), al di là della critica sul merito, invitano le scuole a tenersi il vecchio modello; la stessa indicazione proposta sia per le iscrizioni sia per i libri di testo.

Va bene, ma questa volta mi sorge un dubbio, che voglio analizzare con voi.
Quando si propone di opporci ai nuovi modelli di scuola morattiana per farvi prevalere quelli più corposi delle 40 ore con due docenti per classe, oppure delle 33/36 ore modulari o prolungate, tutti vedono la differenza e capiscono le conseguenze di una scelta diversa.
La stessa cosa, anche se più chiara per i docenti che non per i genitori, avviene per i libri di testo e dunque per i programmi e i curricoli.

Questa sulla scheda di valutazione mi lascia invece più perplesso.
Vediamo infatti in cosa si differenzia la nuova scheda (quella proposta/consigliata dal MIUR) rispetto alla vecchia.

− L’intestazione è identica tranne che contiene ora anche l’Attestato, che era prima un documento a parte;

− Le valutazioni periodiche sono del tutto identiche ad eccezione di 4 elementi :

- Tecnologia e informatica (prima inesistente)

- Religione cattolica (prima su documento a parte)

- Comportamento (prima inesistente)

- Attività facoltative-opzionali (prima inesistenti)

Questi elementi di differenziazione sono sufficienti per aprire un nuovo fronte di scontro col MIUR, ma soprattutto all’interno delle scuole, dove la scelta di utilizzare la vecchia scheda è sì la logica conseguenza delle scelte di resistenza precedenti, ma forse non appare a tutti così discriminante e significativa?

E’ conveniente cioè per la tenuta e l’allargamento del movimento attivare questo nuovo fronte, soprattutto in quelle scuole dove più forte è l’attrito col dirigente filoriforma e più contrastata è la leadership antiriforma?

D’altro canto l’adozione della nuova scheda proposta dal MIUR pone anch’essa qualche problema.
Che si fa, si lasciano vuoti gli spazi dell’Informatica, della condotta e delle attività opzionali?
E se così si fa, che ne direbbero poi i genitori? Accoglierebbero il vuoto con accondiscendenza, oppure lo leggerebbero come mancanza di iniziativa e impoverimento?

O piuttosto si compilano gli spazi dell’Informatica e delle attività opzionali, ma non quello della condotta, che invece è vista con un occhio di riguardo dalle famiglie?

Come si riuscirebbe a spiegare ai genitori il nostro rifiuto a compilare quegli spazi e soltanto quelli?

A pensarci bene l’adozione della nuova scheda, per poi lasciarla in parte vuota, pone forse ancora più problemi che l’adozione di quella vecchia.

In sostanza : scegliere la vecchia scheda può comportare nuove tensioni nel fronte interno; scegliere la nuova e operarvi dei tagli può comportare incomprensioni nel fronte esterno.
Adottare tout-court la nuova scheda significa invece adeguarsi ai dettami del MIUR e lasciar entrare di striscio la riforma nelle nostre scuole che ancora resistono.

Lascio interlocutoria questa mia posizione e mi auguro che vi si sviluppi un dibattito adeguato che ci convinca di più a scegliere una via piuttosto che l’altra.