Carriera universitaria dei docenti: una proposta. Prof. Italo M. Scrocchia, dalla Gilda di Foggia, 21/12/2005
Al punto 7 delle
12 proposte
per la scuola la Gilda insegnanti propone: Più in dettaglio si propone: l’istituzione di concorsi universitari riservati a docenti di ruolo della scuola con una anzianità di servizio di almeno 15 anni che sotto determinati requisiti di base possano accedere alla carriera universitaria come “professori aggregati” di seconda fascia (corrispondente per intenderci al ruolo di professore associato) in una delle discipline di insegnamento del raggruppamento disciplinare universitario impartite presso le scuole di specializzazione all’insegnamento corrispondente alla classe di concorso dai ruoli della quale provengono i docenti della scuola. (esempio: epistemologia delle discipline giuridiche ed economiche appartenente alla SECS P03 in cui ricade la classe di concorso A019 discipline giuridiche ed economiche). Si può immaginare un sistema di preselezione per titoli così configurato: Titoli spendibili
Il concorso dovrebbe essere organizzato con cadenza almeno triennale e dovrebbe garantire l’accesso per almeno la metà dei posti disponibili agli insegnanti provenienti dal ruolo delle scuole, immaginando un corpo docente misto, per metà proveniente dai ruoli universitari e per metà dai ruoli delle scuole. La natura e la valenza culturale e professionale del ruolo di professore aggregato presso le università2 dovrebbero sconsigliare di procedere alla valutazione, ai fini della preselezione, di titoli di base che nulla hanno a che fare con tale ruolo; pensiamo ad esempio a titoli di servizio maturati nell’attività scolastica come le funzioni obiettivo, lo svolgimento di incarichi di vicepresidenza, di coordinatore ecc.. che possono e anzi devono trovare spazio per la selezione in altre procedure di concorsi quali quelli per la dirigenza scolastica. Per il trattamento economico si può ovviamente fare riferimento a quello relativo del docente universitario di seconda fascia (per intenderci, allo stato attuale, ad un trattamento a regime di circa 500 - 600 euro in più rispetto allo stipendio della stessa anzianità di servizio di un docente della scuola). Si può discutere se tale concorso possa distaccare totalmente il docenti della scuola, vincitori del concorso, presso l’università oppure collocarli in una forma di part-time con l’insegnamento presso la scuola e quello presso le l’università.
Oppure si potrebbe
ancora ipotizzare, dopo un primo periodo, diciamo di 5 anni, di
part-time, che essi vengano definitivamente distaccati presso
l’università.
Un ultimo e non meno
importante punto: tra i docenti impegnati nel concorso come
esaminatori non dovrebbero comparire presidi e/o ispettori didattici
ma solo docenti universitari e “docenti aggregati” come sopra definiti
provenienti dal ruolo delle scuole e già impegnati nell’attività di
formazione presso le università3.
Prof. Italo M.
Scrocchia Note
1 Quello dei
master e dei corsi di perfezionamento è in verità un discorso delicato
essendo da un po’ di tempo a questa parte in voga in tutte le facoltà
una sorta di mercificazione dei titoli in questione, più volte
denunciato dalla Gilda, in occasione della loro valutazione ai fini
della attribuzione del punteggio nelle varie graduatorie; va, quindi,
fatta una attenta distinzione tra i vari master e corsi di
perfezionamento ai fini della valutazione della carriera dei docenti.
2
Come, per la verità anche, a parere di chi scrive, per i docenti della
scuola. 3 I motivi di tale scelta per chi è della Gilda sono ovvi. |