Alunni indisciplinati: "Sono previsti negli altri paesi europei l'espulsione di un alunno dalla scuola e il suo trasferimento obbligatorio senza il consenso dei genitori? Se sì, a quali condizioni?" di Alessandra Mochi da EurydiceItalia 17/4/2007
L'argomento delle misure disciplinari da adottare nei confronti degli alunni è un tema dibattuto in Europa. In particolare, in Slovenia, alcuni gruppi di insegnanti e capi d'istituto coinvolti hanno sollevato la questione urgente di come far fronte agli episodi di cattivo comportamento degli alunni. Una commissione ministeriale, appositamente costituita dal Dipartimento per l'istruzione obbligatoria, ha posto, quindi, le seguenti domande che sono diventate oggetto di un quesito sottoposto dall'Unità slovena alla rete Eurydice: "Come ci si pone in Europa rispetto alla possibilità di espellere un alunno da scuola? Se questa misura disciplinare è prevista, in quali casi viene applicata? Vengono consultati i genitori? È previsto il trasferimento obbligatorio dell'alunno in un'altra scuola?" Qui di seguito presentiamo il rapporto elaborato dall'Unità italiana di Eurydice sulla base delle risposte fornite dalle unità nazionali dei seguenti paesi: Per scaricare il rapporto completo clicca qui (191.66 KB)
A Cipro esiste una misura simile all'espulsione di alunni dalla scuola e al trasferimento obbligatorio in altro istituto senza il consenso di genitori. Tale decisione non spetta al capo d'istituto ma all'associazione degli insegnanti. Gli alunni hanno il diritto difendersi di fronte all'associazione, che deciderà sull'applicazione dell'espulsione o se può essere accordata all'alunno una seconda opportunità.
In Finlandia uno studente può essere espulso dalla scuola, senza consenso da parte del genitore/tutore, per massimo tre mesi. Tuttavia, generalmente, il genitore/tutore deve essere contattato prima che la decisione venga presa. Riguardo all'espulsione, ci sono anche alcuni aspetti che devono assolutamente essere tenuti presenti: ad esempio, l'alunno non deve interrompere il suo percorso di istruzione durante il periodo dell'espulsione. Sull'espulsione, la Legge di base sull'istruzione (Legge 628/1998) stabilisce quanto segue:
L’espulsione può essere prevista come punizione o come sanzione. Punizione: l’espulsione da una lezione Il Testo Unico dell’istruzione prevede che gli insegnanti siano responsabili delle attività scolastiche degli alunni e, a questo titolo, la decisione di espulsione da una lezione può essere presa in funzione dell’interesse comune e per garantire la continuità delle attività della classe. Giustificata da un comportamento che ostacoli il normale svolgimento di una lezione, l’espulsione deve comunque rimanere una misura disciplinare eccezionale e dar luogo sistematicamente a un’informazione scritta al consigliere scolastico principale (conseiller principal d’éducation) così come al capo di istituto. L’espulsione da una lezione dipende, quindi, dalla responsabilità professionale dell’insegnante. Tuttavia, il ripetersi di un’espulsione deve far sì che l’équipe scolastica si interroghi sull’opportunità di farsi carico collettivamente delle difficoltà incontrate dagli alunni che frequentemente vengono espulsi dalla classe.
L’espulsione temporanea dall’istituto scolastico, se è stabilita dal capo di istituto, non può eccedere la durata di 8 giorni; se è stabilita dal Consiglio disciplinare non può eccedere la durata di un mese. L’espulsione definitiva può essere decisa dal Consiglio disciplinare dell’istituto scolastico, dal Consiglio distaccato o da quello dipartimentale. Un alunno espulso definitivamente deve avere comunque la possibilità di terminare il suo percorso scolastico, in particolare quando è in una classe al cui termine è previsto un esame.
Tutte le decisioni
di espulsione temporanea o definitiva devono essere soggetto a
misure destinate a garantire il proseguimento del percorso
scolastico dell’alunno e a facilitare il suo reintegro a scuola.
L’alunno in questione deve essere oggetto di un controllo
pedagogico-didattico continuo.
In Germania, le leggi dei Länder sulla scuola prevedono sei possibili misure disciplinari:
Le misure previste ai punti n. 3 e 4 sono applicabili se un alunno ha danneggiato ripetutamente lo svolgimento dell'attività educativa o ha leso i diritti degli altri. Le misure previste ai punti n. 5 e 6 sono applicabili se la presenza di un alunno nella scuola non può più essere tollerata in quanto rischiosa per l'incolumità altrui. Prima che qualsiasi decisione venga presa, l'alunno e suoi genitori devono avere l'opportunità di difendersi di fronte al personale docente e al capo di istituto.
In Islanda gli alunni possono essere espulsi dalla scuola senza il consenso dei genitori. In tale caso, il consiglio di istituto deve trovare loro un'alternativa. Gli alunni sono tenuti a obbedire a tutte le istruzioni ricevute dagli insegnanti e da altro personale della scuola riguardo all'osservanza delle regole scolastiche e a seguire le regole generali di un buon comportamento nei confronti del personale e dei compagni. Nel caso in cui il comportamento di un alunno sia gravemente carente, l'insegnante deve indagare sulle cause e cercare di migliorare la situazione, per esempio discutendone con l'alunno e con i suoi genitori/tutori. Se ciò non basta a produrre un miglioramento, l'insegnante chiederà aiuto e assistenza al capo d'istituto e ai consulenti scolastici. Mentre si cerca di risolvere la questione, il capo d'istituto può sospendere temporaneamente l'alunno dalla scuola notificando immediatamente la decisione ai genitori/tutori e al consiglio d'istituto. Se anche in questo caso il problema non viene risolto, toccherà al consiglio d'istituto farsene carico. Se neppure il consiglio d'istituto riesce a trovare una soluzione accettabile per tutte le parti, la questione può essere passata al Ministero dell'Educazione, della Cultura e della Scienza che cercherà di risolverla anche emanando un'ordinanza. In ogni caso, un alunno non può essere espulso dalla scuola senza che gli venga offerta un'alternativa adeguata alle sue necessità.
La legge sull'istruzione della Repubblica Lituana stabilisce quanto segue: Articolo 29: iscrizione a scuola, cambiamento di scuola, espulsione dalla scuola […] Un alunno dell'istruzione obbligatoria il cui comportamento costituisce una reale e manifesta minaccia alla sicurezza dei membri della comunità scolastica, può (con il consenso del Servizio per la protezione dei diritti del bambino) essere espulso dalla scuola statale o municipale di istruzione generale. Il capo d'istituto, insieme agli organi di gestione della scuola può trasferire l'alunno in un'altra scuola. A tale processo partecipano anche i genitori/tutori dell'alunno. La scuola è tenuta a informare la municipalità in cui risiede l'alunno della sua espulsione e del suo trasferimento. La Regolamentazione generale delle scuole dell'istruzione generale (approvata nel giugno 1999 dal Ministro dell'educazione e della scienza) stabilisce quanto segue: Valutazione del comportamento degli alunni
In Polonia è attualmente in corso un dibattito su questo argomento in seguito al verificarsi di atti di aggressione e violenza nelle scuole secondarie inferiori. Per il momento non è prevista l'espulsione dalla scuola senza il consenso dei genitori. Tuttavia, il ministero sta lavorando su nuove misure da introdurre per far fronte a questa problematica.
La decisione di espellere definitivamente un alunno è la soluzione estrema che viene presa dopo aver applicato senza successo altre misure come le seguenti:
Ciononostante in base alla Legge n. 30/2002, stanti determinate condizioni, l'espulsione è applicabile agli alunni di età non inferiore ai 10 anni che infrangano gravemente le regole, cioè nel caso in cui compiano atti tali da influire negativamente sulla disciplina e il benessere della classe o della comunità scolastica. Le misure disciplinari di espulsione di un alunno che frequenta l'istruzione obbligatoria sono applicabili soltanto quando sia assicurata la sua frequenza in un'altra scuola della stessa città o della città più vicina, provvista di servizio di trasporto scolastico. In ogni caso, i genitori o i loro rappresentanti sono tenuti regolarmente informati sul comportamento dei loro figli, anche se non possono interferire, personalmente, sulla decisione finale dell'espulsione, che viene presa dal consiglio disciplinare di classe. Tuttavia, prima di qualsiasi decisione, gli alunni e i genitori hanno la possibilità di difendersi in sede di udienza. Gli alunni espulsi che non rientrano nell'obbligo scolastico non possono frequentare nessuna altra scuola durante l'anno scolastico in corso, sebbene possano sostenere gli esami finali, se previsti.
La gestione del comportamento degli alunni è stato un argomento fortemente dibattuto per molti anni. Il sito web del Ministero inglese, il Department for Education and Skills (DfES), nella sezione dedicata a 'Comportamento e frequenza scolastica', dà una panoramica della strategia adottata dal governo inglese per migliorare il comportamento degli alunni. Le opzioni a disposizione delle scuole prevedono anche l'espulsione di un alunno dalla scuola senza il consenso dei genitori: è chiamata "espulsione permanente" (in contrapposizione a un'espulsione temporanea, che costituisce un'ulteriore possibilità a disposizione dei capi d'istituto). La legge prevede che i capi di istituto debbano fare riferimento alle line guida del governo quando si tratta di prendere decisioni sull'espulsione e di mettere in atto le relative procedure. Le linee guida vertono sui seguenti ambiti:
Le linee guida definiscono così le circostanze in cui è giusto espellere un alunno: "La decisione di espellere un ragazzo in maniera permanente è molto grave. Dovrà rappresentare l'ultimo passo di una serie di strategie tentate senza successo. Significa, per una scuola, riconoscere di aver provato tutte le strade possibili con l'alunno e dovrebbe essere utilizzata come ultima chance. Tuttavia, sussistono circostanze eccezionali in cui, anche per una prima o unica offesa, a giudizio del capo di istituto è legittimo espellere definitivamente un alunno. Ciò può avvenire nei seguenti casi:
Questi non sono tutti i casi previsti, ma sono casi rappresentativi di offese gravi che possono nuocere gravemente alla disciplina e il benessere della comunità scolastica. Nei casi in cui un capo di istituto abbia espulso definitivamente un alunno per una delle offese summenzionate, oppure per cattivo comportamento persistente e insolente, compreso il bullismo (ivi compreso bullismo razzista e omofobico), o possesso e/o uso ripetuto di droga negli ambienti della scuola, il Segretario di Stato del Ministero dell'educazione normalmente non accetta che lo school governing body o una commissione indipendente di appello reintegri l'alunno". Come già detto sopra, le linee guida offrono anche informazioni sulla responsabilità delle autorità locali verso tutti gli alunni espulsi definitivamente per
Il sito del Department for Education and Skills offre maggiori informazioni sulle possibili alternative all'istruzione ordinaria. La sezione del sito del Teachernet – DfES dedicata alle misure di espulsione contiene un articolo che fornisce utili notizie sull'attuale politica del governo. Tuttavia, l'articolo suddetto non meziona la seguente recente modifica della legge: a partire da settembre 2007, in base all'Education and Inspections Act 2006, le autorità locali devono provvedere all'istruzione a tempo pieno, a partire dal sesto giorno compreso, per questo caso di espulsione definitiva. Una guida è a disposizione delle autorità locali. Esiste inoltre, un progetto per il miglioramento del comportamento, il Behaviour Improvement Project – BIP, un'iniziativa finanziata dal governo a sostegno del miglioramento del comportamento degli alunni e della frequenza scolastica. Uno degli obbiettivi chiave del progetto per le scuole che vi partecipano è ridurre il numero di espulsioni temporanee e definitive. Un primo rapporto statistico del 2006 del Department for Education and Skills, presenta statistiche sul numero delle espulsioni. Nel 2004/2005 ci sono state, in Inghilterra, 8.070 espulsioni definitive, che rappresentano lo 0,24 per cento degli alunni della scuola secondaria. Il rapporto presenta anche il numero di espulsioni per età, genere, gruppo etnico e status di bisogni educativi speciali. Nel maggio 2005, il governo ha istituito un gruppo permanente di docenti perché offrano consulenza al governo su come fare per migliorare il comportamento nelle scuole. Il gruppo era presieduto da Sir Alan Steer, un capo di istituto londinese. Il rapporto del gruppo, pubblicato nell'ottobre 2005 e intitolato Learning Behaviour: the Report of the Practitioners' Group on School Behaviour and Discipline, comprende un capitolo (parte 3, capitolo 5) sulle espulsioni e sull'offerta alternativa che offre 26 raccomandazioni. Il sito dell'Advisory Centre for Education – ACE, un centro indipendente di consulenza per i genitori, offre consigli a chi ha un figlio che è stato espulso. Le informazioni qui fornite si riferiscono nello specifico all'Inghilterra, anche se le misure adottate in Galles sono molto simili. In Irlanda del Nord invece, la situazione è leggermente diversa. * School governing body: organo di governo della scuola, composto da rappresentanti delle autorità locali (LAs), della comunità, dei genitori, del personale della scuola (capo d'istituto, almeno un insegnante e altri membri del personale se necessario). Possono farne parte anche gli alunni, senza diritto di voto alle assemblee, ma solo in commissioni ristrette. I membri dello school governing body sono responsbaili dell'impostazione generale della scuola e del suo curriculum nel rispetto del National Curriculum.
Nella Repubblica Ceca, gli alunni possono essere espulsi dalla scuola solo a determinate condizioni, come dopo aver concluso l'istruzione obbligatoria, e quindi mai a livello secondario inferiore. La legge sull'istruzione definisce, nel modo seguente, le condizioni per l'espulsione di un alunno dalla scuola: "Il capo d'istituto o il direttore della scuola possono, in caso di grave violazione volontaria delle regole fissate dalla legge sull'istruzione o dal regolamento scolastico, decidere l'espulsione temporanea o definitiva di un alunno. Il capo di istituto o il direttore definiranno, nella decisione di espulsione temporanea, un periodo di prova non più lungo di un anno. Nel caso in cui l'alunno, durante il periodo di prova, dovesse contravvenire alle regole definite nella legge sull'istruzione o nel regolamento della scuola, il capo d'istituto o il direttore possono prendere la decisione di espellerlo definitivamente. Un alunno può essere espulso temporaneamente o definitivamente dalla scuola solo nel caso in cui abbia concluso l'obbligo scolastico. Aggressioni verbali o fisiche particolarmente violente di un alunno nei confronti del personale o della struttura della scuola saranno in ogni caso considerate una grave violazione volontaria delle regole stabilite dalla legge sull'istruzione. Il capo di istituto prenderà la decisione di espulsione temporanea o definitiva entro due mesi dal giorno in cui è stato messo al corrente dell'atto compiuto dall’alunno e, comunque, non più tardi di un anno da quando l'alunno abbia commesso l'atto in questione, ad eccezione dei casi in cui l'atto sia classificato come reato criminale dal codice penale. Il capo d'istituto informerà il consiglio pedagogico della sua decisione. L'alunno cesserà di essere iscritto alla scuola in questione il giorno successivo alla data in cui la decisione sull'espulsione entrerà in vigore, a meno che la decisione stessa non indichi una data successiva". Altre misure educative e disciplinari per il livello secondario inferiore sono così definite dal "Decreto sull'istruzione di base e su alcuni elementi essenziali relativi al rendimento nell'istruzione obbligatoria": "…(3) a seguito della violazione delle regole stabilite nel codice scolastico, l'alunno può ottenere, in base alla gravità della violazione:
(4) Le regole della scuola comprendono principi in base ai quali sono garantiti riconoscimenti formali e altre forme di apprezzamento, ma anche ammonimenti e reprimende. (5) L'insegnante avvisa immediatamente il capo d'istituto di aver espresso un ammonimento o una reprimenda nei confronti di un alunno. Una reprimenda può essere espressa solo dopo discussione in sede di consiglio pedagogico della scuola. (6) Il capo d'istituto o l'insegnante avvisano immediatamente l'alunno e il suo rappresentante legale del fatto che abbia ricevuto un riconoscimento formale o una qualche forma di apprezzamento, oppure un ammonimento o una reprimenda. (7) Il fatto che un alunno abbia ricevuto un riconoscimento formale o un'altra forma di apprezzamento, oppure un ammonimento o una reprimenda viene documentato dalla scuola e registrato sul suo documento di valutazione.
Le autorità educative e i capi d'istituto possono scegliere di espellere un alunno temporaneamente o di eliminarlo definitivamente dal registro scolastico. Ciò è previsto da una legge del 1980 e da linee guida del 2003 (Circolare 8/03). L'espulsione da scuola deve essere usata come ultima risorsa e deve comunque rientrare in una politica sul comportamento strutturata e coerente. Linee guida Linee generali
Efficacia dell'espulsione
Istruzione durante l'espulsione
Uguaglianza
Disabilità
Sostegno aggiuntivo per l'apprendimento
Not in Employment, Education or Training (NEET)
Looked After Children
Ragioni per l'espulsione
* Not in Employment, Education or Training (NEET): si tratta di una classificazione adottata nel Regno Unito che comprende persone di età compresa fra i 16 e i 18 anni che non partecipano attivamente nella società e che sono escluse dall'ambito delle politiche sociali del settore del lavoro.
In Spagna, l'espulsione di un alunno dalla sua scuola e l'obbligatorio trasferimento in un altro istituto senza il consenso dei genitori è una delle misure disciplinari previste per quei casi in cui il comportamento dell'alunno contravviene a ciò che la legislazione spagnola sull'istruzione classifica come "condotta che danneggia gravemente la convivenza a scuola" e non per quel tipo di comportamento classificato come "condotta che contravviene alle regole della convivenza scolastica". I tipi di condotta che la legislazione spagnola considera che "danneggino gravemente la convivenza a scuola" sono i seguenti:
È da tenere presente che l'attuale legislazione definisce una serie di circostanze attenuanti e aggravanti applicabili sia al comportamento contrario alle regole della convivenza che al comportamento gravemente pericoloso. Circostanze attenuanti sono le seguenti:
Circostanze aggravanti sono le seguenti:
Il trasferimento a un'altra scuola è, tuttavia, una delle ultime misure da adottare, dato che la legislazione prevede la seguente serie di misure da applicare per cattivo comportamento:
Quando la misura imposta è il trasferimento, le autorità educative devono provvedere a trovare un posto all'alunno in un'altra scuola. Il consiglio d'istituto della scuola in questione è l'organo preposto per l'attuazione delle misure disciplinari. Tuttavia, deve essere attivato un procedimento disciplinare prima dell'imposizione di qualsiasi misura per correggere un comportamento gravemente dannoso alla convivenza scolastica. Dopo aver valutato i fatti, ci sono dieci giorni di tempo per portare a termine il procedimento. I genitori, i tutor e coloro che hanno la responsabilità del/della ragazzo/a devono essere informati del fatto che il procedimento disciplinare è stato attivato, di qual è il comportamento negativo di cui il ragazzo è accusato e delle misure proposte al consiglio di istituto. L'insegnante responsabile del procedimento disciplinare viene nominato dal capo d'istituto e la durata del procedimento non deve superare i sette giorni. Il Servizio di ispezione deve essere tenuto informato del procedimento in corso, dalla data d'inizio fino alla sua conclusione. Una volta che il procedimento si è concluso, è garantita l'udienza ai genitori/tutori o rappresentanti legali dell'alunno, se si tratta di un minorenne, per informarli del cattivo comportamento attribuito al ragazzo e delle misure disciplinari suggerite al consiglio d'istituto. Il procedimento deve concludersi entro un mese dall'inizio e la decisione del consiglio d'istituto può essere appellata dinanzi al Direttore provinciale. Un atto gravemente dannoso per la convivenza a scuola si prescrive in quattro mesi da quando è stato commesso. Le misure disciplinari imposte in seguito a tale comportamento si prescrivono alla fine del corrispondente anno scolastico. L'alunno, i genitori/rappresentanti legali possono reclamare contro le misure imposte rivolgendosi al Direttore provinciale entro 48 ore, ed egli potrà porre fine al procedimento in corso. In via eccezionale, il capo d'istituto, in fase di procedimento avviato, può adottare misure provvisorie quando sia opportuno. Tali misure possono consistere in un temporaneo cambiamento di gruppo classe o nella sospensione del diritto di frequentare la scuola o determinati corsi o attività per non più di cinque giorni. Il consiglio d'istituto deve essere informato delle misure adottate che possono essere revocate in qualsiasi momento.
Il 1° aprile 2006 è entrata in vigore una Legge che vieta trattamenti discriminatori e altri trattamenti degradanti nei confronti di bambini e studenti del livello scolastico. Questa legge disciplina il diritto a un trattamento uniforme nelle scuole del livello prescolare, del livello dell'istruzione obbligatoria, dell'istruzione superiore e dell'educazione degli adulti. I principali organi di gestione della scuola devono assicurare che sia previsto un piano d'azione che garantisca un trattamento mirato a contrastare molestie e altre forme di offesa. La legge intende contrastare tutte le forme di discriminazione sessuale, etnica, religiosa o riferita alle disabilità. Per i bambini e gli alunni che subiscono atti offensivi, è stato previsto un rappresentante (difensore civico). Nel luglio 2007, il governo ha avanzato una proposta agli esperti giuridici che prevede quanto segue:
In Ungheria, l'espulsione da scuola è prevista ma è strettamente regolamentata dalla Legge sull'istruzione pubblica del 1993. Tutte le scuole definiscono un proprio regolamento, che fa parte del programma pedagogico. Se un alunno infrange una o più regole da esso previste, ad esempio per cattivo comportamento, "è soggetto a un procedimento disciplinare di fronte a una commissione di inchiesta (non di fronte al capo di istituto) in cui può essere presente anche uno dei suoi genitori o il suo consulente legale". Se commette infrazione al dovere di alunno possono essere previste diverse conseguenze/ o punizioni, a seconda della gravità dell'atto commesso:
La punizione più grave è essere espulsi dalla scuola. Ciò avviene attraverso due diverse procedure:
La Legge sull'istruzione pubblica definisce fra i diritti dei genitori anche quello do essere informati sul comportamento dei loro figli a scuola.
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