Centro Studi Gilda

 

RIFORMA: ACRONIMI E POI…

 di Se. G. dal Centro Studi della Gilda del 20/9/2004

 

Ore 20.00.  Docenti  suddivisi in piccoli gruppi nella palestra A “Funzione Docente”, lato b) dell’Istituto polarizzato  “Confi 1” di Vicenza.

 

Docente A – Antonia Capri:  Dunque, riepilogando, se ho ben capito, si tratta di strutturare un’UDA per il  PSP di Pierino, tenendo lo sguardo fisso sul PECUP…

Docente B –Tizia Morandi: Non solo sul PECUP… anche il PECUP, ma il PECUP sta sullo sfondo, è – come dire -  la tela del palco, ma poi ci stanno gli OGPF – in seconda linea, per così dire -  e davanti, tutti ben allineati, materia per materia, gli OSA…

Docente A: Senti, è tardi, è ora di cena,  cerca di essere più chiara e sintetica: devo guardare il PECUP, gli OGPF o gli OSA?

Docente B: Come te lo devo dire, devi guardare tutti e tre e, tenendo conto di essi, fare gli OFP, non dimenticando  che le COMP sono l’obiettivo finale e vanno sempre esplicitate…. Ah, dimenticavo, devi anche tener presente che l’UDA deve smantellare il concetto di  materia…

Docente A (sempre più confusa): Come sarebbe a dire smantellare la materia?

Docente B (che inizia a innervosirsi): Sarebbe a dire che la tua disciplina, la tua filosofia, non deve confluire da sola nell’UDA e poi non ti deve interessare più di tanto… è diventata funzionale…

Docente A: Funzionale e a che cosa?

Docente B: Agli OFP di Pierino, perché è Pierino che conta ora…

Docente A: Credevo che la cultura non potesse essere funzionale. E poi, se io faccio degli OFP per Pierino, degli OFP per Carletto, degli OFP per Vittorio, non è che gli OSA vanno a farsi friggere?

Docente B: Bé, insomma, forse… ti conviene mettere insieme dei Pierini, dei Carletti, dei Vittori omogenei. Con il gruppo di livello risolvi tutto.

Docente A (ormai allo stremo):   Sarà… magari io risolvo tutto, ma sono loro che non risolvono niente. Come ci vanno a fare l’Esame di Stato “sulla base degli OSA del corso” se il corso non c’è più, ma ci sono tanti corsi?

Docente B: Adesso cominci a porti troppe domande. E comunque ci penseranno LORO. Probabilmente toglieranno il punto d’arrivo, l’Esame di Stato, intendo.  Tanto adesso a che cosa serve? E poi vanno riconosciute le diversità.

Docente A (prendendo la borsetta, la valigia contenente il Portfolio di Pierino ed avviandosi verso l’uscita): Sarà… tanto mi manca un anno per andare in pensione.

 

 

Legenda degli acronimi (per tutti coloro che non li avessero ancora interiorizzati):

 

PECUP: Profilo Educativo Culturale Professionale (alla fine del primo ciclo di istruzione – 6-14 anni).

Definito dal Ministero, costituisce l’Allegato D alla Legge 53.

Traccia il profilo ideale dello studente alla fine del ciclo.

OGPF: Obiettivi Generali del Processo Formativo.

Definiti anch’essi dal Ministero, costituiscono gli Allegati A, B,C alla Legge 53.

Tracciano gli obiettivi generali formativi di ogni segmento e fanno riferimento rispettivamente alla scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e alla scuola secondaria di 1° grado.

OSA: Obiettivi Specifici di Apprendimento.

Definiti dal Ministero e contenuti negli allegati.

Esplicitano le attività educative nella scuola dell’infanzia, le conoscenze e le abilità relative alle discipline e alle educazioni nella scuola primaria e nella secondaria di 1° grado.

C: Conoscenze.

A: Abilità.

OFP: Obiettivi Formativi Personalizzati. Definiti dalla scuola e dai docenti.

Declinano gli Obiettivi Specifici di Apprendimento in Obiettivi formativi costruiti sul singolo studente o sul gruppo. 

UDA: Unità di Apprendimento.  “Costruite” dalla scuola e dai docenti.

Costituiscono segmenti di un percorso considerato confacente alle potenzialità e alle vocazioni dello studente o del gruppo.

COMP: Competenze

PSP: Piano di Studio Personalizzato.

Di competenza della scuola.

Costituisce l’insieme delle Unità di Apprendimento.

LEP: Livelli essenziali delle prestazioni.

Fissati dal Ministero, indicano – per mezzo degli Obiettivi Specifici di Apprendimento – i livelli essenziali di prestazione (nel senso di standards di prestazione del servizio) che le scuole della repubblica devono in generale assicurare ai cittadini.

 

  • Ho trovato anche l’acronimo PPAE (Piani personalizzati attitudini educative); non ho ovviamente inserito nella lista il  ben noto POF (Piano dell’offerta formativa) e l’ormai canuto PEI (Progetto educativo d’Istituto).

    

Se.G.