la ministra Gelmini COMMENTO PER LA SCUOLA ELEMENTARE [gennaio 2009]
dal
CESP
– Centro Studi per la Scuola Pubblica SCHEMA DI REGOLAMENTO recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.
ART.1 Comma 1- La scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (elementare e media) sono disciplinati dalla legge 28 marzo 2003, n.53, dal decreto legislativo 19 febbraio 2004. n.59 ( riforma Moratti) …. Comma 3 – per un periodo non superiore a tre anni scolastici è [… ]si applicano le Indicazioni Nazionali […] (Moratti), come aggiornate dalle Indicazioni per il curricolo […] (Fioroni). Con atto di indirizzo del ministro dell’istruzione, le indicazioni Moratti/Fioroni dovranno essere armonizzate con gli obiettivi del regolamento. Le Indicazioni nazionali per il piano di studi personalizzato e le successive indicazioni per il curricolo hanno costituito un grave impoverimento culturale e didattico dei programmi di studio della scuola elementare; hanno, inoltre, stravolto il progetto culturale, pedagogico e politico che i Programmi Nazionali del 1985 intendevano realizzare e quindi le finalità che ne costituivano il fondamento. Non è difficile immaginare cosa potrà venir fuori “armonizzando” le indicazioni Moratti/Fioroni, caratterizzate da un così basso profilo culturale, con dei regolamenti che devasteranno l’assetto organizzativo-didattico della scuola elementare. La maggior parte degli insegnanti ha, fino ad oggi, continuato ad elaborare le programmazioni didattiche avendo come riferimento i Programmi Nazionali del 1985 e ha adottato i libri di testo che ne rispettassero i contenuti. Questo perché i Programmi del 1985, oltre che a porsi degli obiettivi di elevato profilo culturale, aderiscono ad una pedagogia della formazione scolastica attenta alla globalità dello sviluppo umano e all’intero potenziale di cui ogni soggetto dispone, prefigurando un tipo di scuola che si adegua “alle esigenze formative del fanciullo” attraverso l’offerta di una prestazione efficace fruibile a tutti gli alunni, qualunque sia il tipo e il grado della loro “diversità”;
ART. 4 Comma 3- Il tempo scuola della primaria è svolto ai sensi […], secondo il modello dell’insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze, e secondo le differenti articolazioni dell’orario scolastico settimanale a 24,27, sino a 30, nei limiti delle risorse dell’organico assegnato; è previsto altresì il modello delle 40 ore corrispondente al tempo pieno. Tali articolazioni riguardano a regime l’intero percorso della scuola primaria e, per l’anno scolastico 2009/2010 solo le classi prime […]. Dalla lettura del comma 3 si evince, per il prossimo anno scolastico, la seguente organizzazione scolastica per le classi prime: 24 ore settimanali da svolgersi in orario antimeridiano (es: 4 ore x 6 giorni o 5 ore circa x 5 giorni). La classe è affidata ad un maestra unica che insegnerà tutte le discipline per 22 ore compresa la lingua inglese se la docente ha partecipato allo specifico corso di formazione, più 2 ore di religione cattolica, senza compresenze; 27 ore settimanali da svolgersi prevalentemente in orario antimeridiano (con la mensa?). La classe è affidata ad un maestra unica che insegnerà tutte le discipline per 22 ore compresa la lingua inglese se la docente ha partecipato allo specifico corso di formazione, più 2 ore di religione cattolica, senza compresenze. Nelle rimanenti 3 ore non si sa cosa faranno i bambini, né a chi verranno affidati; 30 ore settimanali (27+3 opzionali) con un maestro unico comprensive del tempo mensa. La classe è affidata ad un maestra unica che insegnerà tutte le discipline per 22 ore compresa la lingua inglese se la docente ha partecipato allo specifico corso di formazione, più 2 ore di religione cattolica, senza compresenze. Ancor di più in questo caso, non si sa cosa faranno i bambini, né a chi verranno affidati nelle rimanenti 3 ore + 3 opzionali. È probabile che su questo modello vadano ad operare soggetti esterni alla scuola (cooperative a pagamento? Con quale qualifica?); 40 ore settimanali con due maestre (Tempo Pieno) senza compresenze. La mancanza delle compresenze determina un impoverimento di questo modello pedagogico-didattico, fiore all’occhiello della scuola pubblica italiana. Rispetto però alle altre opzioni è l’unica da prendere in considerazione perché la presenza di due docenti permette ad essi di approfondire la conoscenza disciplinare, di confrontarsi sulle dinamiche della classe e ai genitori di rapportarsi con più punti di vista. Opportunità impossibili con la maestra unica tuttologa. Inoltre perché i tempi distesi del Tempo Pieno permettono: - di rispettare i tempi di apprendimento delle bambine e dei bambini, nulla viene fatto di corsa o in modo superficiale; - di dedicare attenzione ai bambini in difficoltà di apprendimento affinché tutti giungano agli stessi traguardi; - di svolgere attività di laboratorio. Comma 4- Le classi successive alla prima continueranno a funzionare, dall’a.s. 2009/2010 e fino alla graduale messa a regime del modello previsto dal comma 3, secondo i seguenti modelli orario in atto:
Dalla lettura del comma 4 si evince, per il prossimo anno scolastico, per le classi successive alla prima, che il modulo viene definitivamente superato con la conferma dei modelli orari previsti dalla cosiddetta riforma Moratti, senza compresenze. Comma 6- La dotazione di organico di istituto è determinata sulla base del fabbisogno del personale docente necessario per soddisfare l’orario delle attività didattiche; relativamente alle classi funzionanti secondo il modello previsto dall’art.4 del D.L. 137/08, n.137, convertito, con modificazioni, della L.169/08, la dotazione è fissata in 27 ore settimanali. […] e del funzionamento delle classi a tempo pieno secondo l’articolazione prevista dal successivo comma 7. La determinazione dell’organico fissata in 27 ore settimanali per le classi prime non garantisce l’eventuale richiesta delle famiglie per un modello orario a 30 ore. Questo comma, inoltre, non chiarisce quale sarà la determinazione dell’organico per le classi successive alla prima funzionanti a 27 o 30 ore. Come già evidenziato per il comma 4, rimangono forti perplessità sull’organico che verrà assegnato per tali classi e quindi è azzardato affermare che le classi già funzionanti a modulo non subiranno variazioni di rilievo. Comma 7- Le classi a tempo pieno secondo il modello di cui al comma 3, sono attivate a richiesta delle famiglie […]. Per la determinazione dell’organico di dette classi è confermata l’assegnazione di due docenti per classe, eventualmente coadiuvati da insegnante di religione e di inglese in possesso dei relativi titoli o requisiti. A livello nazionale rimane confermato il numero dei posti attivati complessivamente a tal fine per l’a.s. 2008/09. Le maggiori disponibilità di orario derivanti dalla presenza di 2 docenti per classe rispetto alle 40 ore del modello di tempo pieno sono utilizzate per la costituzione dell’organico di istituto. Questo conferma, nonostante la propaganda ministeriale, che non saranno attivate nuove classi a tempo pieno e che, quindi, le ulteriori richieste delle famiglie non verranno soddisfatte. Gli insegnanti in servizio su classi a Tempo Pieno avranno 2 ore (quelle dedicate fino ad oggi alle attività in compresenza) in esubero; tali insegnanti potranno essere utilizzati per coprire le ore di altre classi funzionanti a 27 o 30 ore o per le supplenze.
SCHEMA DI REGOLAMENTO recante “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola”
ART. 4 – Definizione degli organici Comma 2- Le dotazioni organiche complessive sono definite annualmente sia a livello nazionale che per ambiti regionali tenuto conto […] lettera e) alla distribuzione degli alunni nelle classi e nei plessi sulla base di un incremento del rapporto medio, a livello nazionale, alunni/classe di 0,40 da realizzarsi nel triennio 2009/2011
ART. 6 - Disposizioni per assicurare stabilità alla previsione delle classi e costituzione delle classi in organico di fatto Comma 1- […] è consentito derogare, in misura non superiore al 10 per cento, al numero minimo e massimo di alunni per classe previsto […]
ART. 7 – Classi con alunni in situazione di disabilità Comma 2 – Le classi iniziali […], che accologono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non più di 20 alunni […] Comma 3 – […] Le classi […] che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite previsto dal comma 2.
ART. 12 – Disposizioni relative alla scuola primaria Comma 1 – […] le classi di scuola primaria sono di norma costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, elevabile fino a 27 […] Dalla lettura dei suddetti articoli appare evidente che per il governo “il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola” ha un significato ben preciso: costituire classi sempre più numerose con contestuale taglio dei posti di lavoro. L’insieme delle disposizioni sopraelencate hanno come effetto un aumento medio di n. 3 alunni per classe. Anche le classi frequentate da bambini diversamente abili possono essere costituite con lo stesso numero di alunni. Una delle conseguenze dell’aumento del numero minimo e massimo degli alunni per classe è, per esempio, il caso di un modulo nelle cui classi (2) sono iscritti 28/29 alunni. Il modulo potrebbe essere trasformato in una classe unica con la conseguente ricaduta negativa sulla didattica e con la perdita di 2 posti da insegnante.
Possibili parametri per la formazione delle classi
ART. 25 – Utilizzo del personale Comma 1 – Qualora dall’attuazione del piano programmatico predisposto per realizzare le previsioni di riduzione stabilite […] dalla L.133/08, si determino situazioni di esubero di personale docente con contratto a tempo indeterminato, lo stesso è utilizzato prioritariamente nell’ambito della scuola di titolarità e, in subordine, in ambito provinciale, su posto o frazione di posto eventualmente disponibile […] Comma 2 – Il medesimo personale, in via subordinata, è utilizzato su posto o frazione di posto relativo ad altro insegnamento, anche in diverso grado di istruzione e nella scuola dell’infanzia […]
Ciò potrebbe significare che qualora
nella scuola ci sia personale in esubero rispetto ai modelli orario
che si verranno a costituire, questo potrà essere utilizzato
d’ufficio in altre scuole anche di grado inferiore, cioé, per gli
insegnanti di scuola elementare, alla scuola dell’infanzia. |