Ministero della Pubblica Istruzione
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici

Nota prot.n. 1296 del 31 gennaio 2008
Misure di accompagnamento
alla costruzione del curricolo (febbraio – agosto 2008).

Prot. D.G.O.S. 1296

dal MPI, Roma 31/1/2008.

 

Ai Direttori generali
degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

 

Oggetto: Misure di accompagnamento alla costruzione del curricolo di scuola secondo le Indicazioni per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo (febbraio - agosto 2008)

 

Il decreto 31 luglio 2007 ha previsto la messa alla prova consapevole e condivisa delle Indicazioni per il curricolo nell'arco del biennio 2007/2008 -2008/2009. La loro validazione richiede un confronto e un dibattito con e dentro la scuola favorito da un piano di appropriate e, di volta in volta, aggiornate misure di accompagnamento.

La direttiva n. 68/2007 ha avviato tale percorso biennale di lavoro, promuovendo sin dall'inizio del corrente anno scolastico una serie di iniziative tese a far conoscere meglio i principi ispiratori, i contenuti, i criteri di fondo delle Indicazioni per il curricolo.

Si apre adesso una seconda fase del percorso. Nel periodo febbraio-agosto 2008 le scuole vengono cioè invitate ad approfondire - con il supporto di tutte le strutture amministrative e professionali - la riflessione su tali principi, contenuti e criteri.

La prospettiva è appunto quella di sintonizzare i prossimi Piani dell'Offerta Formativa con le Indicazioni: con l'anno scolastico 2008-2009 le scuole dell'infanzia e del primo ciclo saranno difatti chiamate a proporre, in prima applicazione, il nuovo curricolo. Proprio l'anno scolastico 2008-2009 potrà così essere dedicato, grazie anche al contributo della diretta verifica sul campo, al processo di compiuta definizione delle Indicazioni in vista della loro successiva messa a regime.

Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile una piena e coerente mobilitazione di tutti: lungo tre assi di azione (1.), attraverso puntuali azioni prioritarie a partire dall'ascolto delle scuole (2) e con una condivisa responsabilità (3).

 

1. ASSI DI AZIONE

1.1 Strategie di scuola

Nell'ambito della propria autonomia istituzionale e della discrezionalità professionale degli insegnanti, ogni singola istituzione scolastica dell'infanzia e del primo ciclo è chiamata a costruire il proprio curricolo tenendo conto di puntuali orientamenti strategici:

valorizzare al meglio le risorse umane e finanziarie disponibili;
migliorare la qualità delle metodologie e degli itinerari didattici;
raggiungere quei traguardi sviluppo delle competenze - contenuti nelle Indicazioni - che costituiscono l'indispensabile premessa per il conseguimento delle otto competenze chiave di cittadinanza previste a conclusione dell'obbligo di istruzione.

Nello scenario dell'autonomia organizzativa, didattica e di ricerca assumono, pertanto, rilevanza centrale le scelte e gli interventi volti a rendere coerenti le pratiche didattiche quotidiane con la logica delle Indicazioni. Le Indicazioni diventano il comune quadro di riferimento per dare una risposta solida, efficace e di alto profilo alle attese delle famiglie e alle domande della società.

In tale contesto, per i dirigenti scolastici diventa indispensabile sviluppare filosofie e prassi di gestione mirate a:

sostenere le comunità professionali dei docenti;
rafforzare i legami tra le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado, in una prospettiva di curricolo unitario;
potenziare, sulla base delle opportunità esistenti, pratiche riflessive e operative;
raccogliere e far circolare materiali e proposte di lavoro;
mantenere rapporti costanti con i nuclei provinciali per le Indicazioni;
sviluppare la collaborazione con le Associazioni professionali e disciplinari;
incrementare rapporti e intese con gli Enti locali.

Le strutture centrali e periferiche del Ministero e le Agenzie nazionali sono impegnate a offrire una gamma di opportunità e di risorse di cui le scuole potranno avvalersi in un clima di dialogo aperto e di reciproco ascolto.

 

1.2 Docenti, curricolo e crescita professionale

Gli obiettivi di apprendimento e i traguardi per lo sviluppo delle competenze definiti dalle Indicazioni per il percorso formativo dai 3 ai 14 anni costituiscono per ogni docente un'occasione per riflettere sulle proprie metodologie di lavoro e sulle finalità complessive del processo di insegnamento / apprendimento. Le Indicazioni si presentano cioè anche come una utile (e feconda) opportunità per aggiornare e migliorare la quotidiana attività in classe.
È necessario, allora, prevedere momenti di formazione in servizio in grado di rispondere alle domande e alle reali esigenze dei docenti. L'esperienza, infatti, insegna che le diverse modalità di intervento formativo vanno misurate sia in rapporto alla sensibilità personale dei singoli docenti - alla loro crescita e alla loro stessa biografia professionale - sia in rapporto all'effettiva ricaduta didattica sui livelli di apprendimento degli alunni.
In questa direzione va orientato l'intero sistema di opportunità formative a partire dal piano di formazione a livello di singola scuola o di reti di scuola, dalle scelte individuali dei singoli docenti, alle proposte dei nuclei provinciali e all'offerta specifica che l'Agenzia nazionale sta predisponendo.

 

1.3 Dialogo e collaborazione

Il dialogo tra le istituzioni scolastiche è un requisito indispensabile per capire l'impatto delle Indicazioni, i problemi inerenti alla costruzione del nuovo curricolo delle scuole, ma anche per elaborare proposte.
Questo dialogo, aperto e pluralistico, si allarga alle comunità scientifiche, disciplinari e professionali e coinvolge le famiglie e gli organismi territoriali. La buona riuscita di qualsiasi innovazione, infatti, è agevolata dalla condivisione più ampia possibile dei presupposti ispiratori e del significato della innovazione stessa; è altresì sostenuta dalla intelligente sinergia di risorse professionali interne ed esterne alla scuola.
Strategico è il ruolo del gruppo di coordinamento nazionale per ricondurre a sistema le diverse azioni di implementazione delle Indicazioni così come assumono un ruolo rilevante nel dialogo con i docenti e con le scuole i gruppi di coordinamento regionali affiancati dai nuclei provinciali.
 

2. AZIONI PRIORITARIE

Rendere gli indirizzi strategici sin qui segnalati concreti ed efficaci fattori di miglioramento richiede un'ampia, diversificata e coerente rete di interventi, a livello regionale e nazionale, da sviluppare nella fase febbraio - agosto 2008. In questa ottica sono prioritarie le seguenti azioni:

2.1. a livello regionale (febbraio-agosto 2008)

Sulla base delle azioni di informazione già condotte e in collaborazione con i dirigenti tecnici del settore e dei gruppi regionali e nuclei provinciali di coordinamento, i direttori generali regionali sviluppano un programma di interventi per il periodo febbraio-agosto 2008 che prevede:

- conferenze di servizio riservate ai dirigenti scolastici per fare il punto della situazione e raccogliere le esigenze e le domande;

- sostegno ai dirigenti scolastici impegnati nella costituzione di reti di scuole e nella realizzazione di iniziative di ricerca-azione;

- seminari regionali per dirigenti scolastici, centrati sulle funzioni di ri-progettazione del curricolo, di costruzione della comunità professionale, delle azioni di governance verso il territorio, dell'implementazione dei sistemi valutativi interni;

- sostegno alle comunità professionali attraverso la messa a disposizione di strumenti che facilitino pratiche riflessive e operative. Questi potranno essere predisposti dai nuclei provinciali in collaborazione con i dirigenti tecnici del settore ed eventualmente con le associazioni professionali e disciplinari e le università presenti sul territorio;

- coordinamento a livello regionale con le proposte di formazione in servizio predisposte dall'Agenzia nazionale;

- costituzione di gruppi di ricerca regionali, con il supporto tecnico-scientifico dell'Agenzia nazionale-nuclei ex- IRRE e dei nuclei provinciali;

- micro-seminari territoriali rivolti a potenziali formatori (tutor, e-tutor, coordinatori di dipartimento disciplinare, figure di sistema);

- sviluppo della comunicazione in rete con il potenziamento e l'arricchimento dei siti istituzionali;

- seminari tematici di approfondimento sui contenuti, sulle metodologie, sulle aree disciplinari, sulle dimensioni trasversali, sulle idee innovative presenti nelle Indicazioni per il curricolo, coerenti con il piano nazionale di implementazione;

- ascolto delle scuole e raccolta sistematica e ragionata di commenti, riflessioni e proposte sulla base di modelli di report condivisi a livello nazionale;

- disseminazione di "buone pratiche" ( ad es. prime elaborazioni di percorsi curricolari) e pubblicizzazione dei Piani dell'offerta formativa coerenti con le Indicazioni, sui siti degli USR e sul portale dell'Agenzia;

- informazione sulle iniziative di formazione promosse da vari soggetti (USR, università, associazioni, altre agenzie accreditate).

 

2.2. a livello nazionale (febbraio-agosto 2008)

Il quadro operativo affidato al gruppo di coordinamento nazionale - in collaborazione con le strutture ministeriali centrali - prevede:

- giornata di approfondimento e di programmazione con i direttori scolastici regionali;

- seminari nazionali di approfondimento su tematiche trasversali. Pubblicazione sui siti nazionale, regionali e dell'Agenzia nazionale e produzione editoriale dei materiali significativi;

- incontri interregionali di coordinamento tra l'Agenzia nazionale, i gruppi regionali e i nuclei provinciali, le associazioni professionali e disciplinari;

- presentazione delle proposte di certificazione di competenze - anche nell'ottica introdotta dalle Indicazioni - per la conclusione del primo ciclo di istruzione;

- costituzione di un gruppo di lavoro interdirezionale con il compito di studiare le implicazioni ordinamentali per le scuole e proporre modelli organizzativi congruenti;

- incontro nazionale con le associazioni dei genitori e le associazioni degli Enti locali, programmato dalla Direzione generale per lo studente;

- costituzione di un gruppo di lavoro interdirezionale (Direzione generale per la scuola post secondaria e Direzione generale per gli ordinamenti scolastici), finalizzato a delineare il raccordo tra primo ciclo e obbligo di istruzione;

- diffusione dei materiali e della documentazione prodotti, a cura dell'Agenzia nazionale;

- implementazione dello spazio web dedicato e dell'area di dialogo con le scuole sul sito dell'Agenzia nazionale;

- realizzazione di un incontro-seminario con gli Editori scolastici per la presentazione delle Indicazioni nella prospettiva del ruolo del libro di testo in rapporto ai processi di innovazione in atto;

- un seminario internazionale di comparazione tra i curricoli di altri Paesi non solo Europei, organizzato dall' Agenzia nazionale in collaborazione con la Direzione generale per gli affari internazionali e la Direzione generale per gli ordinamenti scolastici;

- conferenza nazionale sullo stato dell'arte e di presentazione delle ricerche-azioni più significative sviluppate nelle scuole.
 

3. UNA RESPONSABILITA' DIFFUSA E CONDIVISA

E' imprescindibile una mobilitazione e una sinergia operativa di tutte le strutture ministeriali centrali e periferiche per il sostegno alle scuole e alle reti di scuole; così come un funzionale raccordo con iniziative di innovazione in atto nella scuola ( ad esempio gli interventi di sostegno e di recupero di cui alla direttiva 113/2007, la definizione del modello di certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di cui alla circolare n. 28/2007, le opportunità offerte dal programma "scuole aperte" di cui alla circolare del 29 agosto 2007, ecc.) .

Allo stesso modo devono essere interessati alla fase di rinnovamento del primo ciclo il Comitato nazionale per l'apprendimento pratico della musica, il Comitato scientifico per la matematica, la Commissione nazionale per la cultura scientifica, nonché i gruppi di lavoro ministeriali (certificazione competenze I ciclo; sperimentazione obbligo, tavoli di lavoro su tematiche trasversali:legalità, ambiente, salute, educazione stradale, bullismo, …).
È indispensabile, infine, ricondurre a sistema le molteplici e variegate iniziative che il Ministero realizza in diversi settori e ambiti di interesse. In particolare occorre prevedere forme di raccordo con il Programma PON per le regioni del Sud, con gli Osservatori nazionali per la disabilità e per l'intercultura, con i protocolli di intesa sottoscritti e in via di definizione (Reggio Children, CONI…) e con il progetto DIGI scuola.

IL CAPO DIPARTIMENTO
F.to - Giuseppe Cosentino -