RIPARTIAMO DAI PROGRAMMI
Lettera aperta
Apprendiamo, ancora una volta da canali non ufficiali, la costituzione di una commissione per la revisione delle Indicazioni Nazionali. Da notare che l’utilizzo, non certo casuale, del termine revisione piuttosto che riscrittura, lascia intendere trattarsi di un’operazione meramente emendativa, la quale assume come testo base le Indicazioni Nazionali provvisorie allegate alla Legge 53, piuttosto che i Programmi Ministeriali del ‘91 (Infanzia) ‘85 (Elementare) ‘79 (Media) preesistenti e tuttora vigenti, dal momento che nessuna disposizione formale li ha mai abrogati. In virtù di ciò non sussiste alcuna ragione ostativa dal punto di vista giuridico tale da impedire di considerarli documenti di riferimento sui quali innestare eventuali necessari adeguamenti alle mutate realtà, mentre fondate e legittime motivazioni inducono ad archiviare definitivamente le Indicazioni Nazionali ampiamente criticate dalla comunità scientifica e decisamente respinte dal mondo della scuola reale.
Nel ravvisare la necessità di un confronto vero e serio di
metodo e di merito
un difetto di trasparenza e democraticità nei
rapporti tra il Ministero e i diversi soggetti della scuola, che
reiteratamente ed intenzionalmente sono stati tenuti all’oscuro di
iniziative che direttamente li riguardano;
In merito al succitato decreto
che dalla composizione della commissione restano
esclusi gli insegnanti della scuola pubblica statale e gli specialisti
delle discipline. Inoltre essa non rispecchia adeguatamente le diverse
realtà geografiche. CHIEDIAMO
- che la commissione che sarà preposta all’elaborazione dei nuovi Programmi sia costituita soprattutto da insegnanti provenienti dai diversi ordini di scuola; - che l'attività della stessa preveda una vera campagna di ascolto nelle scuole, con il coinvolgimento diretto e attivo di insegnanti, genitori e studenti; - che il testo su cui lavorare non siano le “Indicazioni” ma i “Programmi” del ‘91 (Scuola dell’Infanzia), ‘85 (Scuola Elementare), ‘79 (Scuola Media)
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