Inutili le lunghe relazioni richieste ai docenti per le adozioni dei libri di testo,
ma molti DS sono fermi al 1948! di Laura Razzano, 22 maggio 2005
Da dove nasce l’abitudine di chiedere una relazione sul libro che si propone per l’adozione? Correva l’anno 1947…. erano i maestri a scegliere i libri Un tempo erano solo gli insegnanti, liberamente, a scegliere i libri di testo e proprio perché era il singolo maestro a proporre il libro doveva redigere una relazione, era il lontano 1948. "Per i testi da adottare in ciascuna classe, il maestro, che presumibilmente vi terrà l'insegnamento nell'anno scolastico successivo, indica i testi prescelti, gli altri maestri possono esporre le loro osservazioni ed esprimere il proprio parere, ma la decisione definitiva è in ogni caso rimessa al maestro proponente, che ne assume la responsabilità in una motivata relazione scritta." - D.P.R. 28 gennaio 1948, n. 175.- Modificazioni, in materia di libri di testo, al regolamento generale sui servizi dell'istruzione elementare, approvato con regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297. (Pubblicato nella G.U. 29 marzo 1948, n. 74) - Nel 1974 arrivano gli Organi Collegiali, si decide che sia il collegio dei docenti ad adottare i libri di testo, dopo aver sentito i rappresentanti dei genitori, ai docenti non viene più richiesta ESPLICITAMENTE alcuna relazione!"Il collegio dei docenti (….) provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal consiglio di circolo o di istituto, alla scelta dei sussidi didattici. (Art 4)" - D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416.- Istituzione e riordinamento di organi collegiali della scuola materna, elementare, secondaria ed artistica. (Pubblicato nel Suppl. ord. alla G.U. 13 settembre 1974, n. 239) -
La C.M. 24 aprile 1976, n. 108, prot. n.
238.- Adozione libri di testo – precisa le norme da seguire: Poiché sono ancora vigenti le norme del D.P.R. 23 novembre 1955, n. 1388, le quali stabiliscono la compilazione dei libri di testo per le scuole elementari a carattere unitario per ciascuno dei due cicli didattici, resta fermo il criterio dell'adozione per il ciclo. Le operazioni di adozione dei libri di testo si articoleranno, ai sensi del citato art. 4 del D.P.R. 31 maggio 1974, n. 416, in due fasi: una preliminare, durante la quale i consigli di interclasse procederanno all'esame e alla comparazione dei testi ed esprimeranno il loro parere sugli stessi; l'altra conclusiva, durante la quale il collegio dei docenti provvederà all'adozione. La fase conclusiva avrà luogo nella prima metà del mese di giugno, nel corso di una o più riunioni durante le quali dopo la lettura dei pareri espressi dai consigli di interclasse, ciascun docente illustrerà il testo che propone di adottare. Il collegio dei docenti vaglierà le singole proposte per giungere a decisioni definitive. In nessun caso, peraltro, potrà essere imposta ad un docente la scelta di un testo a lui non gradita. Nessun cambiamento dei libri di testo potrà essere effettuato dopo l'adozione. Solo nel caso in cui il libro prescelto non sia disponibile in tempo utile, per mancata ristampa da parte dell'editore o per esaurimento delle copie disponibili, si potrà procedere ad altra adozione con le stesse modalità previste per le normali adozioni; di ciò dovrà essere informato il Provveditore agli studi da parte di direttore didattico che comunicherà il titolo del libro, il ciclo o le classi del ciclo per cui il testo è stato adottato. Nella eventualità che all'inizio dell'anno scolastico si verifichi lo sdoppiamento di una classe, resta adottato il medesimo testo per le due classi; nel caso, invece, della istituzione di nuove classi, per queste si intende adottato il testo prescelto a suo tempo per la maggioranza delle classi parallele.”
Non si parla di alcuna relazione di competenza del singolo docente, ma di verbali redatti seguendo queste regole: "a) indicazione dei nominativi dei docenti che hanno partecipato alle operazioni; b) dichiarazione dell'avvenuta lettura dei pareri espressi dai singoli consigli di interclasse c) indicazione dei motivi che, esposti dai docenti e discussi dal collegio, hanno determinato l'adozione di un testo; d) indicazione dei nominativi dei docenti che, per ogni testo adottato, hanno espresso parere favorevole o non; e) sottoscrizione dei verbali da parte di tutti i partecipanti alle riunioni. Nei casi di più riunioni è sufficiente che i pareri dei consigli di interclasse siano allegati al primo verbale. (…)”
Le successive circolari annuali sull’argomento ribadiscono le stesse istruzioni e non parlano MAI di relazioni scritte, non con l'avvento dei nuovi programmi e, men che meno, in tempi di autonomia in cui le circolari insistono sulla necessità che siano le scuole a scegliere il metodo con cui procedere alla scelta. Le istituzioni scolastiche sono invitate ad attivare il procedimento per l'adozione dei libri disciplinandone lo svolgimento ed i connessi adempimenti, nel contesto della potestà decisionale di cui dispongono e sulla base del quadro normativo di riferimento. L'applicazione del Regolamento sull'autonomia delle istituzioni scolastiche, approvato con D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, infatti, comporta per le scuole un impegno specifico per quanto riguarda la scelta, adozione e utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, attraverso i quali si realizza l'azione delle scuole stesse, ed in particolare la scelta dei testi scolastici da adottare (v. art. 4, comma 5). Neppure con la Riforma in fase di attuazione che si limita, dallo scorso anno, a modificare i libri, si parla più di relazione scritta.
Quest’anno è la
circolare Ministeriale 22 aprile 2005, n.
46 a fornire le ultime indicazioni per all'intera scuola primaria e la prima
e la seconda classe della scuola secondaria di I grado, interessate alla
riforma. Ancora una volta viene asserito che l'adozione dei libri di testo
rappresenta, espressione dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche,
che si realizza anche con la scelta consapevole e mirata di strumenti didattici
coerenti con il Piano dell'Offerta Formativa. Per quanto riguarda la scuola primaria i libri saranno gli stessi dello scorso anno:
I docenti impegnati nelle classi terminali della scuola
primaria avranno, di norma, cura di proporre al collegio dei docenti, per l'anno
scolastico 2005/2006, la scelta dei testi per le classi I; II e III; mentre i
docenti impegnati nelle classi terze, i testi per le classi IV e V.
Le adozioni dei nuovi testi scolastici IRC riguarderanno le classi prime (per il primo volume) e le classi terze (per il secondo volume), nelle quali sarà adottato il testo predisposto per il secondo biennio (classi quarte e quinte). Per il prossimo anno scolastico l'adozione dei testi di religione cattolica dovrà procedere come segue:
Per quanto riguarda la terza classe le Case Editrici hanno assicurato la loro disponibilità a mettere gratuitamente a disposizione dei docenti apposite guide pratiche. Per la scuola secondaria di primo grado, per i corsi a carattere pluriennale (storia, geografia, ecc.) gli editori potranno presentare solo il primo ed il secondo volume, fermo restando che l'adozione dei testi riguarda anche l'anno successivo. Nulla cambia circa la scelta dei testi scolastici per la classe terza della scuola secondaria di primo grado e per l'intero corso dell'istruzione secondaria di secondo grado. Il MIUR consiglia che le adozioni dei testi scolastici vengano deliberate, rispettivamente, nella seconda decade del mese di maggio per la scuola secondaria superiore e nella terza decade del medesimo mese di maggio per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado.
Nessuna norma impone, né imponeva nel
passato, a partire dal 1974 la redazione di alcuna relazione sul libro di testo.
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