Il nuovo Codice di comportamento di Carmela De Marco, Educazione & Scuola, 23.1.2014 Nel mese di giugno 2013 è entrato in vigore il nuovo codice di comportamento dei dipendenti pubblici, emanato con il D.P.R. n.62 del 16/04/2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 giugno 2013. Il nuovo regolamento abroga e sostituisce il Decreto del Ministro della Funzione Pubblica del 28 novembre 2000. La normativa vigente prevede l’obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni di pubblicare nel sito istituzionale il suddetto codice disciplinare, unitamente a quello specifico del comparto di appartenenza di ogni P.A., pena l’ annullabilità di ogni sanzione disciplinare irrogata senza la preventiva pubblicazione nel sito, che ha validità di notifica a tutti gli effetti. Il nuovo codice prevede oltre all’obbligo della pubblicazione sul sito istituzionale, anche la comunicazione via e mail ad ogni dipendente ed ai titolari dei contratti di consulenza e di collaborazione. La normativa recente prevede, infatti, fra le varie novità, anche quella di comunicare e notificare anche alle “figure esterne”, come i titolari di contratti di collaborazione occasionale ,il codice di comportamento , che va pubblicato e sostituito integralmente al precedente. Diverse sono le innovazioni apportate , rispetto al D.M.F.P. del 2000. Sostanzialmente non risultano modificate le norme sulla partecipazione ad associazioni ed altre organizzazioni, sui rapporti privati, sul comportamento in servizio. Nel nuovo codice,fra le novità, si evidenzia il fatto di non prevedere più il rinvio ai contratti collettivi per il “coordinamento con le previsioni in materia di responsabilità disciplinare ”. Fra le modifiche sostanziali si evidenzia, come sopra ribadito, l’estensione degli obblighi di condotta a tutti i collaboratori o consulenti, anche di imprese fornitrici di beni e servizi, nonché l’obbligo di inserire negli incarichi e nei contratti apposite clausole di risoluzione o decadenza in caso di violazione degli obblighi derivanti dal codice. In merito a “regali, compensi ed altre utilità” viene individuato il limite orientativo di 150 euro che può essere ridotto o completamente escluso dai codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni ,nonché il divieto di accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano (nel biennio) interessi collegati all’ufficio di appartenenza. In merito alla “comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d’interesse”,viene ridotto a tre anni , rispetto al quinquennio previsto in precedenza,l’obbligo per il pubblico dipendente di dare comunicazioni all’amministrazione di appartenenza in merito ai rapporti di collaborazione con soggetti privati ,e, inoltre, viene ridotto dal quarto al secondo grado il rapporto di parentela che va obbligatoriamente comunicato se si intrattengono rapporti di collaborazione attinenti l’attività lavorativa. L’“obbligo di astensione” viene ridotto dal quarto al secondo grado del rapporto di parentela, mentre relativamente ai “rapporti col pubblico” non è previsto più l’obbligo per i dipendenti di tenere informato il dirigente dell’ufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa. Il nuovo codice oltre ad apportare modifiche al precedente codice, introduce alcune rilevanti novità. Fra queste “l’obbligo del rispetto della trasparenza e della tracciabilità ”,individuato nell’obbligo di collaborare nel reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale e di garantire la replicabilità attraverso un adeguato supporto documentale. Il codice introduce l’obbligo di rispettare le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione ,previste nel “piano per la prevenzione delle corruzione” introdotto dalla legge 190/2012; di collaborare nel reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale e di garantire la replicabilità attraverso un adeguato supporto documentale. Inoltre,viene introdotto l’obbligo del dipendente di informare il superiore gerarchico sulle rimostranze orali o scritte sull’operato dell’ufficio o dei propri collaboratori. Per i dirigenti delle PP.AA. vengono introdotte disposizioni riguardanti l’attività di valutazione e le competenze specifiche in ambito disciplinare. Agli stessi vengono assegnati compiti di monitoraggio e vigilanza. E’ prevista l’istituzione di apposite strutture di controllo interno e di uffici etici e di disciplina che si avvalgono degli Uffici per i procedimenti disciplinari, i quali si devono conformare alle disposizioni previste dalla legge 190/2012. Il nuovo codice di comportamento dei pubblici dipendenti si è dovuto adeguare alle innovazioni normative riguardanti la dematerializzazione, le norme sull’anticorruzione e sull’obbligo di trasparenza, introducendo come obbligatori comportamenti che riguardano non solo i dipendenti ma anche i dirigenti delle PP.AA. . Per dipendenti e dirigenti si prevedono nuovi obblighi , nuove responsabilità e carichi di lavoro aggiuntivi che devono essere espletati “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e senza il dovuto passaggio attraverso la contrattazione collettiva ” . Spetta a ciascuna P.A. pubblicare il nuovo codice sul sito istituzionale, avendo cura di attenzionare con scrupolo i nuovi obblighi e le novità intervenute , senza alcun rinvio ai contratti collettivi, e con la possibilità di adottare regolamenti interni in linea con il codice e rispettosi delle innovazioni introdotte recentemente. |