AREA SEPARATA per i Docenti.
Gli Insegnanti vogliono di Gianluigi Dotti, dal Centro di Coordinamento degli Studi della Gilda del 27/11/2006
La Gilda, Associazione professionale e sindacale di soli insegnanti, si è posta fin dalla sua origine l’obiettivo dell’area contrattuale separata, per affermare la specificità professionale dei docenti. La legittimità della richiesta di un’area di contrattazione separata risiede nell’art. 33 della Costituzione ed è in relazione alle funzioni istituzionali della scuola. Tra le diverse interpretazioni dottrinali è prevalsa quella che assegna alla scuola un carattere educativo e non solo informativo, poiché essa tende alla formazione delle nuove generazioni. Infatti, il D.L. 16 Aprile 1994, n.279, (Parte III, titolo I, Capo I) afferma che la “funzione docente è intesa come esplicazione essenziale dell’attività di trasmissione della cultura, di contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione umana e critica della loro personalità”. Chi ha avuto l’occasione di affrontare l’argomento con gli insegnanti, nelle sale docenti o nelle assemblee, come hanno fatto i colleghi della Gilda, non ha bisogno di ulteriori conferme, le quali tuttavia sono venute sia da una ricerca commissionata dalla Gilda alla SWG di Trieste (che trovate su questo sito) sia dai numerosi sondaggi, che, a vario titolo, negli anni passati, sono stati effettuati da siti web di associazioni indipendenti da sindacati o partiti, ne cito due per tutti quello di Tecnica della scuola[1] e quello di Edscuola[2] (i risultati si possono consultare ancora oggi sui siti web), per affermare che c’è tra gli insegnanti la diffusa volontà di arrivare ad un’Area docente separata della Contrattazione. L’istituzione delle Rsu, poi, con le trattative condotte a livello di singolo Istituto, ha evidenziato, qualora c’è ne fosse bisogno, la necessità improrogabile di una contrattazione separata per i docenti. E’ risultato evidente che la professione docente si differenzia da quella del personale ausiliario, tecnico e Ata in modo chiaro e sostanziale. All’interno delle Istituzioni scolastiche, senza i drammi paventati dai Sindacati confederali e dallo Snals molti colleghi Rsu hanno preso atto infatti della sostanziale diversità delle attività svolte dal personale scolastico e dai docenti; in molte scuole si è proceduto a due tornate separate della contrattazione integrativa e solo successivamente si sono messi insieme i due protocolli formando un solo contratto, composto da due parti in realtà separate, il tutto nel rispetto assoluto sia delle reciproche competenze sia del ruolo svolto nella comunità scolastica. A confermare la correttezza della posizione della Gilda degli Insegnanti è intervenuta la recente sentenza della Corte Costituzionale n. 322 del 13 luglio 2005, la quale afferma che gli insegnanti svolgono nella scuola una funzione diversa dalle altre figure e per questo dovrebbero avere una contrattazione separata. Le affermazioni contenute nella Sentenza sono inequivocabili quando recitano “… l’appartenenza di tutte le categorie di personale sopra indicato all’amministrazione scolastica non è sufficiente a superare le profonde differenze esistenti nei profili professionali del personale docente, da una parte, e di quello amministrativo, tecnico ed ausiliario, nonché di quello dirigente dall’altro”. “… va osservato che le indicate tipologie di personale versano in una situazione di stato giuridico che non ne consente l'assimilazione in una unica categoria, con la conseguenza che non è irragionevole la previsione di una diversa disciplina in materia.” Nonostante le buone ragioni che la Gilda degli Insegnanti ha presentato i Sindacati confederali e lo Snals si rifiutano perfino di discuterne, bloccando di fatto il tentativo di avviare un percorso verso l’Area contrattuale separata lo dimostra la sigla del CCQ (firmato dalle Confederazioni) per la definizione dei comparti di contrattazione del quadriennio 2002-2005 nel quale le Confederazioni hanno, su suggerimento della Confsal, proposto una dichiarazione a verbale, con la quale ribadivano “la linea di ferma difesa dell’unitarietà del comparto”. Sembra utile aggiungere, però, che se i docenti restano con personale Ata e ausiliari nello stesso comparto i dipendenti dell’UNDIRE e dell’INVSI passano al comparto della “Ricerca” e che Confsal e Confederali hanno chiesto un nuovo comparto per i dipendenti della Corte dei conti, del Consiglio di Stato e dell’Avvocatura dello Stato, che invece non possono stare nel comparto dei relativi ministeri. Ci piacerebbe sapere quale spiegazione a questo diverso comportamento danno i Sindacati confederali e lo Snals. LE ORGANIZZAZIONI CONFEDERALI NON POSSONO ADDURRE ALCUNA MOTIVAZIONE CREDIBILE AL LORO RIFIUTO DELL’AREA CONTRATTUALE SPECIFICA PER I DOCENTI. Insomma per i Confederali e lo Snals gli insegnanti possono ben stare con lo stesso Contratto degli impiegati e bidelli, magari a contendersi le briciole del fondo d’istituto, come recita l’intesa del febbraio 2002. Questo comportamento conferma che l’Area separata dei docenti costituisce per i Sindacati tradizionali un pericolo mortale perché un contratto “specifico” degli insegnanti rende superflua la macchina burocratico-assistenziale dei Sindacati tradizionali.
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