L’APPELLO

Sos geografia alle superiori,
«a rischio prof e studenti»

Cenerentola della scuola, ignorata dalla riforma, bistrattata dalle direttive ministeriali, rischia di essere insegnata in maniera approssimativa e superficiale

di Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera scuola 20.3.2015

Economia, diritto, inglese, storia dell’arte, musica, educazione motoria: se il disegno di legge sulla Buona scuola si concentra su tante materie da potenziare, la geografia resta la Cenerentola della didattica. A denunciarlo è il coordinamento nazionale Sos geografia, che, dopo la circolare ministeriale che definisce i criteri per assumere i prof di geografia, lancia l’allarme: «Non esistono classi di concorso Cenerentola».

L’appello

Anche alla luce della totale assenza della geografia dalla riforma della Buona scuola, Riccardo Canesi, a capo del coordinamento, lancia un appello al governo: «Nello spirito della Carta costituzionale, chiediamo, ancora una volta , che venga fatta chiarezza e soprattutto giustizia e quindi non venga penalizzato ulteriormente l’insegnamento della Geografia con l’affidamento a classi di concorso non specialistiche determinando la perdita della sua specificità».

La questione tecnica

Il fulcro della questione è l’attribuzione atipica, per cui in parole povere una materia può essere insegnata anche da docenti che non sono vincitori di quella specifica classe di concorso, ma provenienti da classi affini o similari. Negli scorsi anni, il ministero dell’Istruzione aveva cercato di sottrarre la geografia a questo balletto, correndo ai ripari e tutelando la specificità della geografia presso il biennio degli istituti tecnici. Ma la nuova circolare, emanata una quindicina di giorni fa, toglie ogni salvaguardia alla geografia, e in più attribuisce a dirigenti scolastici e collegi dei docenti «la responsabilità della scelta della classe di concorso a cui attribuire un insegnamento in attesa di situazioni da salvaguardare». Un ruolo e un compito delicatissimi, che invece dovrebbero essere svolti dal Miur. Il rischio? Che ad insegnare la geografia siano professori inadatti, sia per preparazione che per tipo di studenti a cui rivolgersi, come hanno dimostrato le esperienze del passato, quando l’incertezza nelle regole ha determinato incertezza negli organici, se non «veri e propri abusi». Tanto più che con l’organico funzionale «senza tutela della specificità dell’insegnamento», si può anche «aggravare il caos nella già delicata situazione che si è venuta a creare». Nel mirino sono soprattutto gli istituti tecnici.