Scuola, il cdm approva la riforma.
Il preside potrà scegliere i professori

Renzi: "Mai più supplenti e classi pollaio". Restano gli scatti di anzianità ma ci sono anche 200 milioni per la valutazione del merito dei docenti. Tornano le ore di storia dell'arte e musica

 la Repubblica 12.3.2015

ROMA - Nove giorni fa furono presentate solo le linee guida sulla "Buona scuola"  del governo di Matteo Renzi. Nel cdm di oggi, invece, è stato approvato il ddl di riforma del sistema scolastico, contro il quale oggi sono scesi in piazza gli studenti in diverse città italiane. "La riforma della scuola è quella principale per il Paese, ne siamo orgogliosi", ha annunciato il premier aprendo la conferenza stampa. "Siamo riusciti, dopo una lunga discussione, a trovare un buon clima in consiglio dei ministri - ha detto Renzi -  Ora la palla passa al Parlamento. Le proposte sulla scuola sono realizzabili abbastanza rapidamente, con grande intensità, se il Parlamento vorrà lavorare con senso d'urgenza. Sono molto ottimista".

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Carriera dei docenti: anzianità e meritoCome già preannunciato, a proposito della progressione di carriera dei docenti, restano gli scatti fondati sull’anzianità, ma viene inserita anche una cifra aggiuntiva sul merito: 200 milioni di euro a partire dal 2016 . "Il merito lo valuterà il preside, sentito il consiglio dei docenti, secondo modalità che sceglieranno. Decideranno loro", ha chiarito Renzi. Perché "Il primo punto" della riforma della scuola "è l'autonomia - ha continuato il presidente del Consiglio -  Ogni scuola vive la propria autonomia. E' come se dicessimo che la scuola deve essere il cuore e il motore di un territorio, ma ogni scuola è diversa".

Una card per l'aggiornamento culturale. Ci sarà inoltre la "Carta del prof", un bonus annuale in denaro ai professori da spendere per finalità culturali che ammonterà a 500 euro (innalzato, dunque, rispetto alle bozze del ddl che prevedevano 400 euro l'anno). Un rimborso spese "per andare a teatro, a sentire un concerto, a vedere l'opera... Anche questo è cultura", ha spiegato Renzi.

La "chiamata diretta" dei docenti. Compare anche la "chiamata diretta" degli insegnanti da parte dei presidi, che potranno scegliere gli insegnanti direttamente da un Albo nel quale sono pubblicati anche i curricola dei docenti "in assoluta trasparenza", ha garantito il premier.  "Grazie all'organico funzionale non ci saranno mai più classi pollaio né supplenti", ha aggiunto Renzi. "Gli stessi presidi saranno poi valutati", ha poi precisato.

Scuola, Renzi: "Sarà il preside a scegliere gli insegnanti"

Paritarie, 5 per mille e bonus fiscali. Resta la detrazione fiscale per coloro che manderanno i figli nelle scuole paritarie, accanto ad altri strumenti fiscali come il cinque per mille che ora potrà essere destinato anche alle scuole e lo "school bonus": chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi.

Assunzione di 100mila precari. Quanto al Piano assunzioni, il vero nodo della riforma, il premier ha chiarito  che  il ddl prevede "l'assunzione di 100mila precari, che viene alla fine di questo percorso. C'è l'intenzione di sanare una ferita di 20 anni di promesse verso il corpo docente". Ma ha precisato: "Tutti coloro che sono nelle gae (graduatorie a esaurimento) e i vincitori di concorso 2012 saranno assunti e dunque inseriti nell'organico funzionale- aggiunge- ma gli idonei che stanno dentro le graduatorie di istituto no: loro dovranno fare un concorso".

Più spazio a musica, arte e inglese. Nella riforma della scuola è rafforzato l'insegnamento di "musica, arte, lingue, educazione motoria", ha proseguito Renzi. "Ci sarà particolare attenzione, dalla primaria, alla assoluta professionalità di chi insegna l'inglese, per dare insegnamenti non appiccicaticci - per cui si fa fare un corsettino alla maestra - ma si richiede un inglese assolutamente perfetto", spiega il premier. Così come anche "l'educazione motoria non può essere il giocattolino in attesa di fare altre cose, non può essere l'ora di svago. E' una straordinaria opportunità per formare il carattere e uno stile di vita. Ma anche un elemento di grande investimento sulla sanità e uno strepitoso strumento di valorizzazione delle specialità delle persone con le varie disabilità".

Educazione ambientale. Tra le altre misure per la scuola italiana contenute nel ddl c'è anche il potenziamento dell'offerta formativa con l'introduzione di principi dell'educazione ambientale. "È una vera sfida culturale - ha commentato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti - un primo passo per formare nuove generazioni di 'nativi ambientali' che sappiano compiere ogni scelta in chiave sostenibile, nel rispetto dell'ambiente e del territorio. Assieme al ministro Giannini, con la collaborazione del Formez - spiega Galletti - abbiamo definito 'linee guida' che introducono percorsi didattici differenziati per ogni livello scolastico: tra i banchi si potrà studiare la tutela delle acque, il dissesto idrogeologico e i cambiamenti climatici".

Edilizia scolastica. Pur non rientrando nella riforma, Renzi ha infine colto l'occasione per ricordare che dalla Banca europea degli investimenti "sono in arrivo 940 milioni di euro per l'edilizia scolastica".