Scuola, in Cdm solo linee guida:
rinviato il nodo assunzioni di 180mila docenti

 Il Sole 24 Ore 3.3.2015

Sulla riforma della scuola il Cdm convocato oggi alle 18.30 partorirà solo delle linee guida. E in un secondo momento il governo deciderà se utilizzare lo strumento del disegno di legge o del decreto. È questa la novità emersa dopo l’incontro stamattina a palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. Ieri sera era emersa la volontà del premier di accantonare lo strumento del decreto legge a favore di un disegno di legge (iniziativa che avrebbe spiazzato la titolare dell’Istruzione). Oggi il nuovo cambio di programma, che mette ancora più a rischio il piano assunzioni di 180mila insegnanti precari, che doveva partire a settembre (e chiudersi nel 2019) con l’attribuzione di 120mila nuove cattedre. Eppure il governo ha già avuto sei mesi per stabilire la rotta da seguire visto che le prime linee guida sono state approvate nel settembre scorso e la consultazione pubblica sulle modifiche contenute al loro interno si è chiusa a metà novembre.

Le incertezze sul piano assunzioni
Nelle intenzioni del Governo c'è la stabilizzazione di poco più di 100mila (105mila per la precisione) precari delle Graduatorie a esaurimento e degli idonei-vincitori del concorsone Profumo del 2012 . Sempre a settembre si dovrebbero assumere anche 15mila professori delle graduatorie d'istituto per coprire tutti i posti scoperti dell'organico dell'autonomia (che però, come detto, ufficialmente decollerà solo dal 2016/2017). Questi 15mila docenti avranno una supplenza annuale e una corsia preferenziale nella nuova selezione da bandire entro il 1° ottobre per il triennio 2016-2019 (per complessivi 75mila posti, compresi questi 15mila).

Via libera solo alle linee guida
Resta da capire, inoltre, la sorte del ddl delega che contiene le misure “più di sistema” sul fronte Istruzione (se sopravviverà o se le disposizioni verranno anch'esse traghettate nel nuovo disegno di legge). Il passaggio da un decreto-legge (immaginato fino a ieri sera) a un disegno di legge sarebbe stato dettato dalla composizione del provvedimento d'urgenza che, almeno stando alle ultime bozze, conteneva diverse norme non urgentissime (a partire dalla nascita dell'organico dell'autonomia prevista non subito, ma per l'anno scolastico 2016-2017). Nonché dalla volontà del governo di lanciare un segnale di maggiore coinvolgimento alle Camere, dopo i richiami del presidente della Repubblica e della presidente della Camera sulla centralità del Parlamento nel processo legislativo. Ma ora è di nuovo tutto in discussione.