ANTEPRIMA - Scatti di anzianità,
forse il Governo ci ripensa: potrebbero restare

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 11.3.2015

Proprio in extremis, sarebbero state trovate risorse "fresche", quindi aggiuntive, per retribuire il merito. I dipendenti della scuola incrociano le dita.

Arriva una buona notizia per i dipendenti della scuola: sembra che, a poche ore dall’approdo del ddl in Consiglio dei ministri, il Governo abbia deciso di mantenere in vita gli scatti di anzianità: “potrebbero essere mantenuti”, scrive infatti l’agenzia Ansa. Specificando anche che il merito dei docenti verrebbe finanziato con altre risorse.

“Secondo quanto si apprende in ambienti parlamentari, sarebbero state trovate risorse per poter mantenere gli scatti di anzianità e retribuire il merito degli insegnanti con risorse fresche. La possibilità sarebbe emersa in queste ore, a dimostrazione che ritocchi (anche di un certo peso) al ddl che dovrebbe approdare domani in consiglio dei ministri, sono possibili fino all'ultimo minuto”.

Vale la pena ricordare, per fare chiarezza, che nelle linee guida illustrate lo scorso 3 marzo in consiglio dei ministri si prevedeva che "per valorizzare la professionalità del docente e ridare dignità al suo ruolo sociale" venissero introdotti nuovi scatti di stipendio collegati alla valutazione (70%) e non più solo all'anzianità (che sarebbe rimasta per il 30%).

“Un tema, quello degli scatti di anzianità, sul quale i sindacati avevano espresso da subito parecchie contrarietà. Secondo uno studio della Uil scuola, i soldi degli scatti di anzianità sarebbero stati eliminati per pagare i docenti 'mentor' e 'di staff' (con un aumento del 10%)”. Ciò che sarebbe rimasto, “il 70% sarebbe servito a dare gli aumenti, ad alcuni, sulla base di una graduatoria di istituto decisa dal nucleo di valutazione interno alla scuola. I primi aumenti – conclude l’Ansa - si sarebbero comunque visti nel 2019. Per tutti gli altri sarebbe rimasto il 30% (quota che si aggirerebbe attorno ai 15 euro)”. Ora, però, sembra cadere questa ipotesi. E ne avanza una seconda decisamente migliore per gli stipendi di chi opera nella scuola.