La Buona Scuola, una grande riforma mancata? Tuttoscuola, 12.3.2015 La portata di quello che, in base alle indiscrezioni pervenute finora, si annuncia come un vero e proprio dietrofront del governo sui principi ispiratori della Buona Scuola (merito, preminenza delle graduatorie concorsuali), non si limita alla sola ventilata esclusione degli idonei dalla graduatoria di merito, ma investe molti altri ambiti. Dietro le nuove parole d’ordine, che verosimilmente saranno “1.Mai più classi pollaio, 2.Scuole aperte anche il pomeriggio, e 3.La Carta del Prof”, tutti i media danno per scontato che gli scatti di anzianità non saranno toccati, quando sei mesi fa il premier Matteo Renzi diceva esattamente l’opposto (cfr. Renzi: Stop supplentite e scatti non più basati solo su anzianità). Che cosa è successo nel frattempo? È possibile che il delta tra le 148.100 assunzioni inizialmente previste e le 100mila ora preventivabili sia stato oggetto di mercimonio con le organizzazioni sindacali (a beneficio del personale già in ruolo e con il sacrificio del precariato e dei prof che hanno superato il concorso)? E, per restare alle conseguenze, quanto il mancato svuotamento ordinario delle graduatorie, andrà a ingrassare la comunque florida fabbrica dei ricorsi? Oltre alla piena sopravvivenza degli scatti di anzianità, sono attesi provvedimenti come la possibilità di una detrazione fiscale per le famiglie che affidano la formazione dei propri figli alle scuole paritarie, la destinabilità del 5xmille anche alle scuole, lo School bonus, l'edilizia scolastica e l'integrazione degli alunni stranieri (con l'obiettivo, tra l'altro, di dire addio alle 'classi pollaio'), la formazione che diventerà "strutturale, continua e obbligatoria" e la valutazione mentre per gli studenti è previsto il potenziamento di alcune materie come inglese, arte, diritto ed economia. Sempre per i docenti, potrebbe essere previsto un bonus di 400 euro per tutti i professori, che potranno essere spesi solo per consumi culturali (libri, teatro, concerti, mostre, audiovideo telematici). Il testo conterrà inoltre un rafforzamento dell'alternanza scuola-lavoro: le ore saliranno ad almeno 400 nell'ultimo triennio dei tecnici e professionali e ad almeno 200 nell'ultimo triennio dei licei. L'alternanza potrà essere fatta sia in azienda che in enti pubblici Ampio spazio dovrebbe poi essere dato all'autonomia scolastica con i 'presidi manager' che avranno un ruolo determinante anche nella scelta del personale e le scuole che saranno sempre più legate al territorio con la possibilità di aperture anche nel pomeriggio. Confidiamo ancora che gli ambiti più interessanti e innovativi delle linee guida del governo sulla scuola non saranno perduti. |