Per svuotare le GaE c’è solo un modo:
assumere fuori regione

Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 12.3.2015

In tante classi di concorso, infatti, il numero di posti vacanti è decisamente inferiore a quello dei candidati in lista d’attesa nelle liste provinciali degli abilitati. Per assumerli in fretta, riteniamo, che non vi siano molte altre soluzioni. Il rovescio della medaglia? In caso di rinuncia potrebbe scattare la cancellazione dalle GaE del candidato.

C’è un tema particolarmente sentito all’interno del ‘pacchetto’ di provvedimenti che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare con il ddl #riformabuonascuola: quello delle assunzioni dei nuovi docenti, su cui alla vigilia dell’approvazione del Governo, si è soffermato il ministro Boschi, parlando per conto della collega Giannini durante il question time alla Camera sollevato dall’on. Silvia Chimienti (M5S): il ministro si è limitato a dire che procederanno "a partire dalle Graduatorie a esaurimento e dai vincitori di concorso 2012". Con abilitati delle graduatorie d’Istituto e idonei ai concorsi che rimarrebbero fuori. Almeno per il momento.

Il Governo, in pratica, preferirebbe concentrarsi sullo svuotamento delle GaE: la procedura da adottare, riteniamo, potrebbe essere quella di proporre ai docenti dove non ci sono più posti liberi di spostarsi in una sede scolastica fuori provincia o regione. In tante classi di concorso, infatti, il numero di posti vacanti è decisamente inferiore a quello dei candidati in lista d’attesa nelle liste provinciali degli abilitati. Che rimarrebbe ai “box” ancora chissà per quanto tempo prima di intascare il benedetto ruolo.