Confermata la data del 28 aprile per il voto.

Correzioni dell'OM per le elezioni del CSPI

Chiarimenti per i dirigenti scolastici.

 Tuttoscuola, 23.3.2015

È andato a vuoto l’incontro al Miur dei giorni scorsi chiesto dai sindacati per ottenere il rinvio delle elezioni del CSPI, previste per il 28 aprile prossimo, ma ha portato, comunque, ad alcune precisazioni per ovviare a incongruenze segnalate in particolare dal sindacato dei dirigenti scolastici (ANP) a proposito proprio dell’elezione dei due dirigenti scolastici.

Il Miur, con nota dello scorso 20 marzo, ha fornito alcune indicazioni operative soprattutto in merito all’elettorato attivo e passivo dei dirigenti scolastici. Al riguardo, è stato precisato che gli uffici regionali devono individuare al più presto delle istituzioni scolastiche dove costituire i seggi per far votare i dirigenti scolastici.

Inoltre, i dirigenti scolastici che intendono candidarsi alle elezioni, possono dimettersi dalle commissioni elettorali di istituto e nominare al proprio posto un sostituto nell’ambito della comunità scolastica.

In merito al numero di candidati in ciascuna lista elettorale, si specifica che l’eventuale decimale deve essere arrotondato all’unità superiore (quindi, nel caso della componente ata e della componente scuola dell’infanzia, dove risulterà eletto un solo candidato, le rispettive liste potranno essere composte da un massimo di due unità).

La nota precisa, inoltre, che le votazioni si svolgeranno il 28 aprile dalle ore 8 alle ore 17 e che sono ammessi a votare anche i supplenti con nomina annua o fino al termine delle lezioni (sono quindi esclusi i supplenti su supplenze brevi).

Restano, comunque, alcune incongruenze, come, ad esempio, la previsione di quattro seggi riservati alla scuola secondaria di I grado contro i tre riservati alla secondaria di II grado: dovrebbe essere esattamente l’opposto.

Il numero minimo richiesto, dieci, di presentatori di lista, oltre ad essere non congruo con le norme elettorali (almeno 20 quando la componente è formata da più di 200 persone) rischia di favorire il proliferare di centinaia di piccole liste, rendendo precario l’intero sistema elettorale.

Le schede, stampate a cura di ogni scuola, dovrebbero riportare numero e motto di ogni lista presentata a livello nazionale. Anziché una scheda, diversa per ogni componente (si pensi al personale di un istituto comprensivo), si rischia di avere un lenzuolo.