#riformabuonascuola, Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 19.3.2015
Verrà presentata a Roma il 25 marzo, con i cambiamenti che vorrebbero apportare al ddl del governo: i punti cardine sono stabilizzazione del lavoro, ruolo della dirigenza, contratto nazionale e contrattazione. L’iniziativa promossa dai segretari generali di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda. Invitate tutte le forze politiche e i parlamentari. Sono tre le richieste principali dei rappresentanti dei lavoratori: 1. Stabilizzazione del lavoro, da realizzare attraverso un piano straordinario pluriennale di assunzione di tutti i precari, compresi quelli con 36 mesi di servizio che non sono nelle GaE. Soluzioni vanno trovate anche per i precari idonei al concorso e con 36 mesi senza abilitazione. Le misure proposte devono riguardare sia i docenti che il personale Ata. Le assunzioni vanno attuate con una legislazione di urgenza. Per il raggiungimento di questi obiettivi le organizzazioni sindacali hanno promosso anche una manifestazione di precari che si terrà nel pomeriggio del 25 marzo alle ore 15, davanti alla Camera dei Deputati. 2. Ruolo della dirigenza. La progettazione dell’attività educativa delle scuole autonome è competenza del Collegio docenti e per renderla il più possibile efficace non può essere affidata solo al dirigente scolastico. I sindacati considerano inaccettabile affidare al Ds la chiamata diretta dei docenti e l’attribuzione del salario accessorio legato alla premialità. E’ indispensabile definire un bilanciamento dei poteri tra Ds, collegio docenti e consiglio d’Istituto. 3. Contratto nazionale e ruolo della contrattazione. Si chiede l’immediata emanazione dell’atto d’indirizzo per l’apertura delle trattative contrattuali. Il rinnovo del CCNL è indispensabile non solo per rimettere in ordine una disciplina dissestata dai numerosi provvedimenti legislativi intervenuti su materie contrattuali, ma per decidere in sede negoziale tutto ciò che riguarda salario, orario, diritti e doveri del personale. Dopo sette anni di blocco del contratto, non è accettabile l’ipotesi di discuterne solo gli aspetti normativi, rinviando la parte economica. |