Insegnanti a chiamata diretta

Scelti direttamente dai dirigenti, si parte dai nuovi assunti

ItaliaOggi 10.3.2015

Nuovo incontro, e assicurano sarà quello definitivo, oggi a Palazzo Chigi tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini. La riforma infatti slitta ancora, si va a giovedì. Quando il consiglio dei ministri sarà chiamato ad approvare due disegni di legge, quello sulla scuola e quello sulla Rai.

Entrambi nati come decreti legge.

Lo slittamento è stato deciso ieri, quando sembrava che fosse tutto a posto e pronto per rispettare il calendario che prevedeva l'articolato, con alcune novità come la chiamata diretta dei docenti, al cdm di oggi. Una scena simile a quella della scorsa settimana, salvo che allora il provvedimento era un decreto legge. Da Palazzo Chigi spiegano che si è preferito non mettere troppa carne a cuocere per concentrare le attenzioni politiche, e anche mediatiche, sulla riforma costituzionale, che oggi è al voto dell'aula della camera. Sarà questo il momento anche della verifica della tenuta della maggioranza e delle opposizioni, in primis Forza Italia decisa a scendere dall'Aventino per votare, anche se in dissenso. Per il premier Matteo Renzi non è in discussione il sì al ddl Boschi, alla camera non ci sono rischi, ma il voto potrà comunque dire molto sugli equilibri, anche dello stesso Pd alle prese con le resistenze della minoranza.

Intanto sulla scuola, però, alcuni capitoli che risultato definiti nel ddl potrebbero essere rimessi in discussione per trovare una diversa quadratura. E i giorni che mancano al consiglio dei ministri serviranno anche a questo. Si parte dal piano assunzionale, che il ddl in entrata prevede siano fatte in un solo anno e per 120 mila posti. E che potrebbe però, visto l'accorciarsi dei tempi utili per fare tutto nel 2015, essere spalmato su due anni. Dando precedenza alle assunzioni sul turn over e sui posti non coperti dalla Carrozza, in totale circa 50 mila, per il prossimo settembre. In questo caso, non sarebbe necessario neanche un provvedimento di legge, basterebbe l'autorizzazione dell'Economia. E anche su questa ipotesi Renzi vuole vederci chiaro, per soppesarne vantaggi e svantaggi.

Nessun dubbio invece sull'introduzione nel ddl della chiamata diretta dei docenti: l'istituto dovrebbe essere applicato in prima battuta solo ai docenti dell'organico potenziato e in generale a coloro che entreranno da quest'anno in poi con i concorsi. Si tratta di costruire albi a carattere provinciale, dai quali poi sarebbero direttamente i dirigenti a scegliere i docenti da far lavorare a scuola in base ai curricula dei candidati e all'offerta formativa della scuola. Tutti i docenti dovranno comunque essere impiegati.

Una ipotesi che, se articolata nell'ambito provinciale, non dovrebbe costituire un problema in termini di mobilità del personale. Cosa diversa, invece, se dovesse prendere piede l'ipotesi di una chiamata da albi a carattere regionali. Ipotesi più hard, che al momento non trova conferme a viale Trastevere. Salvo che non arrivi in questi giorni diversa indicazione da Palazzo Chigi.