E la Ministra rimase basita

Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 3.3.2015

“Nessuno mi ha avvisato. Ora a rischio per i precari l'assunzione a settembre”.

"Qui saltano le assunzioni il primo settembre: per stabilizzare i docenti, metterli a ruolo, costruire l'organico funzionale di ogni istituto, ci vogliono mesi. Non riusciremmo a farcela neppure se il Parlamento approvasse tutto entro l'estate": così gli esponenti del Pd, preoccupati di questa improvviso mutamento dal decreto al disegno di legge.

Se è così, "bisogna rivedere tutto", dicono gli uomini di Renzi, comprese le date del concorso da 60 mila persone: "Non si possono fare gli scritti ad ottobre".

E se questi sono i commenti dei renziani, la ministra Giannini sussurra: “Sono basita avevamo messo a posto tutto, con un lavoro di cesello, faticosissimo”.

E per uscire con tale battute significa proprio, lei che finora è stata dietro le quinte del teatro del Grand Guignol di Renzi, che non ne può più di attacchi e fughe, proclami e giochi delle tre carte.

Convincere il premier a stralciare dal disegno di legge almeno la parte delle assunzioni degli insegnanti precari era la più attesa dal mondo della scuola, quella voluta fortemente dallo stesso Renzi, ma a quanto pare non è stato così. Un "decreto assunzioni scuola", è l'ultimo tentativo che sarà proposto. Il resto, va bene, dentro un disegno di legge che può servire alle sfide politiche del Premier.

È probabile, scrive Repubblica, che dietro alla sterzata improvvisa di Renzi ci sia il nuovo corso chiesto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mentre per la "grande stabilizzazione", nelle bozze non ci sarebbe ancora il miliardo annunciato nella Legge di stabilità.