Quando i procedimenti disciplinari sono approssimativi Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola 8.3.2015
Sempre più spesso arrivano alla nostra redazione segnalazioni di procedimenti disciplinari condotti in modo impreciso. Forse il Miur dovrebbe promuovere qualche iniziativa di formazione. E questo soprattutto dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo 150/2009 che ha ampliato poteri e responsabilità dei dirigenti scolastici senza aver però previsto un adeguato piano di formazione del personale. Le segnalazioni che ci arrivano da lettori e organizzazioni sindacali vanno un po’ di tutte in questo senso. Emblematico, per esempio, il caso che ci viene segnalato (e documentato) dalla segreteria nazionale dell’Unicobas relativo ad un procedimento disciplinare aperto nei confronti di un docente del liceo scientifico “Torricelli” di Roma accusato di gravi carenze nella gestione della propria classe. L’ufficio legale dell’Unicobas, che sta seguendo la vicenda, ha però molto da eccepire: per esempio l’atto iniziale di apertura del procedimento non chiarisce che si tratta di una vera e propria contestazione di addebito e con il medesimo atto l’Amministrazione intende avviare un procedimento disciplinare. Ma le imprecisioni non si fermerebbero qui: nella convocazione per l’audizione a difesa non sarebbe stato indicato l’orario della seduta. Per venire al merito della vicenda il professore sarebbe accusato di ritardi nella consegna delle verifiche scritte nonché del fatto di aver proposto agli studenti un numero insufficiente di verifiche scritte. Il tutto sulla base di “segnalazioni dell’utenza” non meglio precisate. Ovviamente sarà il giudice del lavoro a stabilire chi abbia ragione in questa vicenda, da parte nostra ci limitiamo ad evidenziare che sempre di più il contenzioso disciplinare sta prendendo piede nelle scuole. E, a leggere le cronache (e in qualche caso a vedere gli atti o una parte di essi), ci sembra di poter dire che in diversi casi le situazioni vengono affrontate in modo piuttosto semplicistico. Non sarebbe forse il caso che il Ministero attivasse percorsi formativi adeguati per i dirigenti e per tutto il personale che deve gestire il contenzioso? |