CORSA CONTRO IL TEMPO. MOBILITAZIONE IL 18 APRILE
Scuola, riforma al via settimana prossima.
L’altolà dei sindacati
E, nel balletto delle poltrone di governo, spunta l’ipotesi di uno «spacchettamento» del ministero dell’Istruzione: l’Università andrebbe a Gaetano Quagliarello (Ncd)
di Claudia Voltattorni, Il Corriere della Sera scuola 25.3.2015
Da un lato, ci sono i sindacati che promettono battaglia, «il 18 saremo tutti uniti in piazza per protestare». Dall’altro, la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini che annuncia un bando da 60mila posti per l’anno scolastico 2016-2017 e ribadisce che i precari delle graduatorie di istituto «non rientrano nel piano assunzionale previsto nel ddl ma parteciperanno ai prossimi concorsi nei quali l’esperienza professionale acquisita verrà riconosciuta e valorizzata». In mezzo, un disegno di legge attraverso il quale il governo di Matteo Renzi intende rivoluzionare tutta la scuola italiana che però ancora non ha cominciato l’iter parlamentare: solo martedì sarebbe infatti arrivato al Quirinale. E forse, un ministero, quello dell’Istruzione, che per ragioni politiche potrebbe essere spacchettato per affidarne una parte ad un politico di Ncd.
In piazza il 18 aprile
«La Buona Scuola non va bene», dicono i sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals Confsal, riuniti in presidio davanti Montecitorio con decine di prof precari che, secondo il ddl della Buona Scuola, non verranno assunti. «Il piano di assunzioni deve riguardare tutti - racconta Alfonso, 12 anni da precario a Napoli -: chi è nelle Gae (graduatorie ad esaurimento ), in seconda fascia, chi ha più di 36 mesi di servizio». «La saga di annunci del Governo non ha niente a che vedere con la scuola di tutti i giorni - osserva il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima -, con autosufficienza e arroganza il Governo ha deciso di fare di tutto e di più da solo». Non solo. «I 100mila posti annunciati - riflette Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti - sono insufficienti rispetto
alla platea dei precari che hanno acquisito diritto alla stabilizzazione» e «nel ddl non c’è alcun riferimento al personale Ata e si vieta ai docenti precari di lavorare oltre i 36 mesi». Meglio, suggeriscono tutti i rappresentanti sindacali del mondo della scuola, «stralciare la stabilizzazione dal ddl e inserirla in un decreto legge affrontandola con un piano pluriennale». Nel frattempo, però il mondo della scuola si mobilita e il 18 aprile scenderà in piazza a Roma per una manifestazione nazionale.
Ruolo dei presidi
Al centro delle critiche anche «l«’autoritarismo dei presidi» previsto nel ddl: «Vogliamo un dirigente autorevole e non autoritario, che aiuti lo sviluppo della scuola - spiega Achille Massenti, segretario generale vicario Snals-Confsal -: serve un bilanciamento dei poteri tra preside, Collegio docenti e Consiglio d’istituto».
Tempi allungati
Il problema restano i tempi. Il testo del ddl approvato il 12 marzo scorso dal Consiglio dei ministri ancora non è stato calendarizzato per la discussione nelle Commissioni parlamentari. Sarebbe arrivato martedì al Quirinale. Giovedì 26 marzo dovrebbe arrivare alla Camera e la riunione dei capigruppo dovrebbe deciderne il calendario: l’ipotesi è che da lunedì 30 marzo potrebbe ro finalmente iniziare le audizioni. E non si esclude una discussione a Commissioni congiunte per rendere l’iter della Buona Scuola più rapido. Passando la palla al Parlamento, il premier Renzi il 12 marzo aveva detto: «Fate bene, fate presto». Ma per ora si rischia di slittare ben oltre Pasqua. E anche qui i sindacati premono affinché, spiega Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, sulla riforma ci sia un dibattito «con tempi distesi, non si usi il ricatto dell’urgenza delle
immissioni in ruolo. E i sindacati devono avere un peso reale». Il Pd ai capigruppo giovedì chiederà che «ove trasmesso», il ddl venga approvato in Aula e inviato per la seconda lettura al Senato entro i primi giorni di maggio.
«Presto alla Camera»
La replica è alla senatrice del Pd Francesca Puglisi: «Il testo verrà incardinato presto alla Camera per iniziarne l’esame in commissione Istruzione: «I sindacati possono stare tranquilli perché questo Governo è tornato a investire nell’istruzione e vuole valorizzare la professionalità dei docenti». Ma, ricorda, «già una volta una buona riforma della scuola proposta da Luigi Berlinguer si infranse contro il muro della paura del cambiamento», e poi «dopo Berlinguer arrivarono la riforma Moratti e i tagli della Gelmini».
E la ministra Giannini ribadisce: «Assumeremo oltre 100mila precari, abbiamo messo in moto 4 miliardi di risorse fresche sull’Istruzione: il nostro impegno assunto all’inizio sulla scuola è intatto». Ma intanto, avanza l’ipotesi di uno spacchettamento del ministero dell’Istruzione per affidare l’Università ad un nuovo ministro, un politico del Nuovo Centrodestra: il nuovo ministro potrebbe essere Gaetano Quagliarello.
cvoltattorni@corriere.it