Ddl Buona Scuola/9.
Il piano triennale fulcro dell’autonomia

 Tuttoscuola,  14.3.2015

Il ddl della Buona Scuola prevede un nuovo strumento per la programmazione dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche autonome: il Piano triennale. Non sostituisce il POF ma è in aggiunta ad esso.

In cosa consiste?

Il Piano contiene anche la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e la quantificazione delle risorse per la realizzazione dell’offerta formativa e indica:

a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell’organico dell’autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, anche utilizzando la quota di autonomia dei curricoli e gli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga;

b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento nell’organico dell’autonomia, sulla base delle iniziative di potenziamento dell’offerta formativa;

c) il fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali sulla base dei progetti materiali


Qualcosa in più per le scuole superiori

Al fine di soddisfare pienamente le esigenze didattiche e formative personalizzate degli studenti, le scuole secondarie di secondo grado introducono, nell’ambito del Piano triennale dell’offerta formativa, insegnamenti opzionali, ulteriori rispetto a quelli già previsti dai quadri orari per lo specifico grado, ordine ed opzione di istruzione. I percorsi di alternanza sono inseriti nei Piani triennali.

Chi lo elabora?

Il Piano triennale è elaborato dal dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti e il consiglio d’istituto, nonché i principali attori economici, sociali e culturali del territorio.

Quando?

Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento, il Piano triennale dell’offerta formativa.

Chi lo esamina?

L’ufficio scolastico regionale valuta la proposta di piano presentata dai dirigenti scolastici in termini di compatibilità economico-finanziaria e di coerenza con gli obiettivi.

Chi lo valida?

Il Piano triennale, dopo l’esame dell’USR, è comunicato al Miur che verifica il rispetto degli indirizzi strategici e conferma le risorse destinabili alle infrastrutture materiali e il numero di posti dell’organico dell’autonomia effettivamente attivabili, nel limite delle risorse disponibili.

Efficacia del Piano

Le istituzioni scolastiche, entro il mese di febbraio, aggiornano il Piano (dopo la verifica del Miur), che diviene così efficace.

Trasparenza e pubblicità

Le istituzioni scolastiche assicurano la piena trasparenza e pubblicità dei Piani triennali dell’offerta formativa, anche al fine di permettere una valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie, che sono pubblicati nella piattaforma di cui all’articolo 14 comma 1. Sono altresì ivi pubblicate tempestivamente eventuali revisioni del Piano triennale