Ddl Buona Scuola/7. Tuttoscuola, 14.3.2015 Era stata il ministro Profumo a promettere, fin dall'inizio del suo mandato, che il Miur avrebbe reso disponibili i dati in possesso del sistema informativo del Ministero "lasciando alle scuole, nella loro autonomia, la diffusione dei risultati sulle valutazioni degli apprendimenti e dell'offerta formativa” (dicembre 2011). Il primo passo fu il varo dell'iniziativa 'Scuola in chiaro', che metteva online e rendeva disponibili le informazioni già presenti nel sistema informativo scolastico nazionale, come numero dei docenti, numero delle classi e degli studenti, presenza di laboratori, palestre, pc, lavagne interattive multimediali e così via. Poi il processo verso la maggiore trasparenza delle informazioni si è evoluto in direzione della accessibilità e soprattutto riutilizzabilità dei dati. L’art. 14 del Ddl completa questo processo istituendo il Portale unico dei dati della scuola tramite il quale il Miur "garantisce stabilmente l’accesso e la riutilizzabilità dei dati pubblici del sistema di istruzione e formazione nazionale", pubblicando in formato aperto i dati relativi a:
Il Portale inoltre, sentito il Garante per il trattamento dei dati personali, rende accessibili i dati del Curriculum dello studente e la sezione pubblica del Portfolio dei docenti. Per la predisposizione del Portale e per le spese di gestione e mantenimento nel triennio successivo è prevista la spesa di 1 milione di euro a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge. Infine per supportare le scuole nella risoluzione di problematiche connesse alla gestione amministrativa e contabile, a decorrere dall’anno scolastico successivo alla data di entrata in vigore della legge “è avviato un progetto sperimentale per la realizzazione di un servizio di assistenza, anche attraverso la costruzione di un portale e di forum informatici dedicati”. Tale servizio di assistenza, che favorirà anche la condivisione di buone pratiche tra le istituzioni scolastiche, sarà realizzato però “nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Una formula, quest'ultima, ben conosciuta dalla scuola italiana, e che spesso ha portato al nulla di fatto. Speriamo che, con l'aiuto delle nuove tecnologie e responsabilizzando adeguatamente chi dovrà realizzare il progetto, le cose vadano questa volta in modo diverso.
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