Toccafondi a Marino:
togli quella tassa alle paritarie

Pasquale Almirante, La Tecnica della Scuola 25.1.2015

Il sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi, dopo l’abolizione delle agevolazioni sulle tasse per i rifiuti da parte del comune di Roma alla scuole paritarie, chiede al sindaco Marino di ripensarci: “Viola la parità scolastica”. Ma parte anche la protesta del Forum delle Famiglie: “Ricorreremo al Tar”.

A tuonare contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino, la presidente del Forum delle Associazioni Familiari, Emma Ciccarelli, che annuncia azioni di tutela contro il comune che ha recapito, senza alcun avviso, cartella di pagamento esose nei confronti delle scuole paritarie, nidi e asili inclusi, alle quali sono state tolte così tutte le agevolazioni relative allo smaltimento dei rifiuti.
“La stangata sull’aumento della tariffa dei rifiuti per le scuole non statali è un segnale molto grave, un attacco alla libertà scolastica”.
Intanto, scrivono le agenzie, e come anche da noi riportato, stanno arrivando alle paritarie romane di ogni ordine e grado maxi bollette più che triplicate da 3mila euro l’anno sono salite a quasi 20mila euro per gli istituti più piccoli. I più grandi rischiano salassi da oltre 50mila euro l’anno.

E sulla questione non poteva non intervenire anche il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, da sempre sensibile alle questioni legate alle scuole paritarie: “Invito il Comune di Roma a ripensarci perché così facendo non attua la parità scolastica sancita dalla legge Berlinguer del 2000: i bambini sono tutti uguali, e così le scuole”. E poi aggiunge, in linea con quanto le associazioni delle scuole paritarie sostengono: “Non capisco poi che senso abbia far pagare la tassa sui rifiuti alla scuola statale in proporzione alla popolazione scolastica, e alle scuole non statali in base ai metri quadrati. Gli alunni sporcano allo stesso modo sia che frequentino istituti statali, sia che frequentino quelli paritari. La legge Berlinguer 62/2000, che è una legge della Repubblica Italiana, sancisce che il sistema di istruzione pubblico è formato da scuole statali e scuole non statali. Sono due gambe dello stesso sistema di istruzione pubblico, cioè rivolto a tutti.”

“Faremo sentire la nostra voce in tutte le opportune sedi non escludendo il ricorso al Tar pur di ottenere giustizia”, dice Goffredo Sepiacci, presidente dell’Associazione Nazionale Istituti Non Statali di Educazione e Istruzione (Aninsei) del Lazio, e annuncia lo stato di agitazione di tutto il comparto perché in questo modo il rischio della chiusura di queste scuole è reale, considerato che da qualche giorno si sono aperte le nuove iscrizioni.

La disparità per Sepiacci è evidente: “Mentre la scuola statale paga il canone Tari in proporzione alla consistenza della popolazione scolastica,noi delle scuole non statali paghiamo la tassa sui rifiuti un tanto al metro quadrato: come a voler significa che uno studente delle non statali produce più rifiuti di uno delle statali, è incostituzionale e contrario alla legge 10/2000 sulla parità scolastica”.