Decreto per la Buona Scuola
entro fine febbraio: ma non è troppo tardi?

 Tuttoscuola, 27.1.2015

Nei giorni scorsi il premier Renzi ha spiazzato un po’ tutti con un annuncio sulla Buona Scuola: i decreti verranno varati entro la fine di febbraio. Un termine non lontano, ma neanche immediato, mentre il percorso per l’introduzione di novità importanti già dal prossimo anno scolastico richiederebbe di bruciare i tempi.

Dopo tutta la corsa per definire nella legge di stabilità 2015 le risorse per finanziare il maxipiano di assunzioni dei 148 mila, ora si procede con calma? Lo stesso ministro Giannini aveva annunciato il varo dei decreti con l’inizio del 2015: adesso non c’è più tanta fretta e quell’appuntamento slitta di due mesi?

Forse la materia da definire è più complicata di quanto si pensava e richiede maggior tempo per qualche consultazione riservata per evitare imboscate? Forse tra nuova legge elettorale, riforma del Senato ed elezione del Capo dello Stato c’è già un ingorgo normativo che può ostacolare il lancio della Buona Scuola?

Una cosa – comunque vada – è certa: il termine del 28 febbraio è troppo avanzato per evitare l’affanno delle nomine in ruolo a decorrere dall’inizio dell’anno scolastico.

Per un decreto legge emanato a fine febbraio si dovrà aspettare la fine di aprile per disporre formalmente della legge di conversione. E non è detto che i contenuti inizialmente inseriti nel decreto non vengano modificati o stravolti dal Parlamento in fase di approvazione.

Le disposizioni applicative potranno quindi essere emanate dal Miur verso la metà di maggio. Da quel momento potranno iniziare le complesse procedure di identificazione dei docenti aventi titolo, le loro indicazioni dei gradimenti di sede e, a seguire, le assegnazioni vere e proprie.

Per tutto questo basteranno due mesi? Forse no, considerati i tempi morti delle ferie estive. Se, comunque, le nomine in ruolo potranno essere definite entro fine agosto (con l’incognita dell’organico funzionale d’istituto), si avrà un ritardo nelle nomine di supplenza annua/fino al termine delle attività (un istituto che non sarà cancellato del tutto) con compromissione della regolarità di avvio delle lezioni (come capita peraltro da almeno vent’anni).

Non sarebbe un buon inizio per una Buona Scuola, a meno che non si decida di emanare subito il decreto.