Scuola, scontro sulla lista dei precari da assumere

Il premier, e questo è inedito, alla ripresa della scuola saluta docenti e discenti con un audio girato a Palazzo Chigi

Corrado Zunino, la Repubblica scuola 6.1.2015

Il premier, e questo è inedito, alla ripresa della scuola saluta docenti e discenti con un audio girato a Palazzo Chigi. In tre minuti e sei secondi Matteo Renzi dice: «Ci avete insultato e criticato, avete fatto le occupazioni e i piani alternativi, ma una cosa è certa: la consultazione sulla buona scuola è la più grande campagna d’ascolto mai fatta in Europa e ora vogliamo varare la legge dal basso più grande del continente». La riforma della scuola «non la farà un politico che passa di lì o i tecnici del Miur chiusi in ufficio, la stanno facendo gli italiani».

Entro il 28 febbraio il governo vuole scrivere sia il decreto legge “La buona scuola” (le questioni da risolvere in fretta) sia la legge delega da presentare in Parlamento (gli argomenti strategici). La fase due prevede in decreto, innanzitutto, le 148 mila trasformazioni di insegnanti precari in docenti di ruolo. Il ministero sta studiando come realizzare le assunzioni, ma ci sono dissidi. Renzi chiede di mantenere la linea iniziale: tutti devono essere presi dalle graduatorie a esaurimento (Gae) «per esaurirle davvero». Una parte del Pd ha sollevato la questione degli iscritti alla seconda delle tre fasce di graduatoria: molti hanno accumulato diritti, sarebbe più equo assumere centomila precari dalle Gae e 40 mila dalla seconda fascia. È uno degli argomenti forti usciti nei due mesi di consultazione e non è di facile soluzione. «Dobbiamo creare le condizioni affinché nessuno possa più fare ricorso», dice Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione. Nel 2016, con un nuovo concorso pubblico, si attaccherà la seconda fascia di precariato mentre buona parte della terza resterà fuori.

All’ora di pranzo, ieri, incontro di un’ora a Palazzo Chigi tra il premier, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il sottosegretario Faraone (più alcuni funzionari direttivi del Miur). Si è deciso che nel decreto legge ci sarà subito la valutazione degli insegnanti. Gli scatti d’anzianità non saranno cancellati, ma fortemente limitati. L’ottanta per cento degli avanzamenti di carriera e stipendio dipenderà dal merito. Diventano centrali i dirigenti scolastici, ribattezzati da Faraone “sindaci degli istituti scolastici”, e i tutor. «L’anno di prova sarà una cosa seria », sostiene il sottosegretario: dodici mesi per valutare capacità e carenze di un neo-prof. Non ci so- no, però, capitoli di spesa dedicati alla formazione: il miliardo messo in Finanziaria per “La buona scuola” è tutto dedicato alle assunzioni. In decreto, ancora, andranno l’alternanza scuola-lavoro, il finanziamento dei laboratori scolastici e una forte spinta su materie da potenziare: arte, educazione motoria, inglese. Alle superiori saranno rafforzati economia e diritto.

Sarà riformato il sostegno per i ragazzi in difficoltà: carriere separate per insegnanti di ruolo e insegnanti di sostegno, quest’ultimi formati da un percorso dedicato. Non si potrà più utilizzare il sostegno per ottenere punteggi che consentano l’immissione nell’altro binario. E nel 2015 il cantiere “scuole sicure” prevede anche la costruzione di 100 nuovi istituti.