Riduzione delle fasce di anzianità Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 7.1.2015
Cosa bolle in pentola per la scuola? Dietro le contorsioni di un Premier in difficoltà, pescato con le mani nella marmellata, mentre tenta di agevolare il partner del sibillino patto del Nazareno, si rinvia la riforma della scuola a dopo elezioni del Quirinale. Con la riforma della Buona Scuola, stanno pensando ad una riduzione del numero delle fasce, in modo che si scatti soltanto quattro volte in una intera carriera. Quindi, allo studio del Miur ci sarebbero 4 scatti, uno ogni 10 anni circa, ed ogni scatto prevede un aumento lordo e massimo di circa 150 euro. Una riduzione dell’anzianità economica del docente di quasi il 50%, il risparmio ricavato da questa operazione dovrebbe finire, ai pochi fortunati docenti meritevoli. Ma chi deciderà sul merito degli insegnanti? Decisione che tra l’altro porterà solo per coloro che saranno ritenuti docenti privilegiati, anche un aumento salariale ogni lustro. Tale aumento dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro. A decidere chi saranno i docenti meritevoli, dovrebbero essere i comitati di valutazione della scuola, che oltre a valutare l’anno di prova dei docenti neo immessi in ruolo, dovranno valutare anche il merito dei propri colleghi. Queste sono le delicatissime novità che stanno impegnando, e non poco, i tecnici del Miur. Si tratta per adesso solo di intenti, che il Miur sta cercando di fare quadrare nel migliore dei modi e soprattutto per non ricevere contestazioni pesanti. Il fine ultimo di queste manovre tecniche del Miur, è riuscire nell’operazione della riduzione delle fasce di anzianità degli insegnanti e fare diventare centrale il comitato di valutazione della scuola. Anche se si sa che il fine giustifica i mezzi, non è per nulla chiaro in quale modo il Miur riuscirà a fare passare, senza una veemente reazione sindacale, queste grandi novità. Attendiamo di capire meglio le prossime mosse provenienti da viale Trastevere.
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