Licenziati 220 dipendenti pubblici in un anno, Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 18.1.2015
I dati, relativi al 2013, sono stati emessi dalla Funzione Pubblica: quasi nella metà dei casi (45%, pari a 99 sul totale) si tratta di sanzioni massime irrogate per via di assenze dal servizio ingiustificate o non comunicate nei tempi prescritti. Seguono, tra le motivazioni, quelle connesse a reati (78 provvedimenti, pari al 36%). Il resto si divide tra sanzioni minori, come il richiamo e la multa. Più di tutti sono stati puniti con la sanzione massima docenti e Ata. Un altro dato interessante è quello sui comparti: ebbene, il maggior numero di licenziamenti si riscontra per scuole (81) e ministeri (66). Ma è bene non dimenticare che i dipendenti della scuola rappresentano da soli circa un terzo di tutti i complessivi 3 milioni dipendenti abbondanti della PA. Per quanto riguarda la tipologia dei procedimenti disciplinari (6.302 quelli conclusi nel 2013 su 6.935 avviati), va ricordato che la gran parte che si chiude non con un sanzione considerata grave finisce, ma con una “semplice” sospensione: ne sono state adottate quasi 1.400 (fuori dall'ufficio per giorni, anche mesi, senza retribuzione). Rispetto all'anno precedente la cifra complessiva dei licenziati per motivi disciplinari risulta pressoché stabile (223 nel 2012), ma allora la ragione principale per l'interruzione del rapporto di lavoro era collegata ai reati (il 47% dei licenziamenti), mentre le assenze dal servizi coprivano solo il 29%. Sempre i reati davano ragione di quasi la metà delle interruzioni del rapporto di lavoro nel 2011, quando però il numero complessivo di licenziamenti disciplinari risultò più alto (288).
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