Faraone, "basta classi di soli cinesi". La soluzione Orizzonte scuola 25.1.2015 Il Sottosegretario Faraone, in visita a Prato, affronta il problema delle classi di soli stranieri. Secondo il Sottosegretario le classi di soli alunni della stessa etnia č una patologia. Prato, cittā colonia cinese, grazie alla sua storia legata al settore tessile. Una economia che negli anni si č trasformata, grazie ad una vera e propria invasione di lavoratori provenienti dall'estremo oriente (ed in particolare dalle province del Zhejiang e Fujian) e che ha condotto ad un cambiamento epocale. In pochi anni a Prato č nato un vero distretto industriale etnico degli abiti low cost, unico in Europa, formato da 4mila ditte cinesi che impiegano almeno 30mila connazionali, capaci di cucire quasi un milione di capi al giorno. La scuola ha dovuto fare i conti con le seconde generazioni, i figli di questi immigrati divenuti imprenditori e operai che adesso necessitano di una istruzione. Una piccola Cina pratese con la quale gli autoctoni ormai convivono da anni. Il Sottosegretario Faraone, in visita a Prato, ha affrontato la questione delle classi composte solo da alunni cinesi. "E' chiaro - ha affermato - che riguarda un aspetto tecnico dei tempi di formazione delle classi. Per cui č evidente che fenomeni che accadono qua a Prato di classi composte interamente da ragazzini cinesi e di classi interamente di ragazzi italiani sono delle patologie che dobbiamo assolutamente modificare, altrimenti non funziona il tema dell'integrazione e dell'inclusione". "Cercheremo accorgimenti sia tecnici che normativi per evitare che si possano ripetere cose di questo genere. - ha detto - Se noi, facendo un esempio, lasciassimo dei posti liberi per ciascuna classe, per cui quando avvengono le iscrizioni si possono distribuire gli iscritti, potremmo risolvere il problema. Lo stiamo studiando al ministero".
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