Alunni disabili senza continuità, metà cambia prof ogni anno

 ItaliaOggi 6.1.2015

Aumentano gli alunni con disabilità: 1000 in più in un anno, tanto da raggiungere nel passato anno scolastico oltre i 150mila studenti tra scuola primaria e medie, secondo un trend confermato negli ultimi 10 anni. Ma la continuità didattica è una chimera per questi alunni che, al contrario, ne hanno bisogno sia per il proprio percorso formativo sia per promuovere e favorire l'inclusione a scuola.

A fotografare l'inclusione scolastica dei quasi 85 mila alunni con disabilità della primaria e degli oltre 65mila delle medie è l'indagine annuale dell'Istat, recentemente pubblicata (www.istat.it). Pur aumentati di 6.000 in un anno, gli oltre 74 mila docenti di sostegno rivelati dal Miur sono insufficienti a garantire la continuità didattica degli studenti con disabilità. Tuttavia, il numero medio di alunni disabili per docente è molto vicino, a livello nazionale, a quello previsto dalla legge 244/2007, cioè un insegnante di sostengo ogni due studenti con disabilità. Non solo circa il 10% delle famiglie della primaria e il 7% delle medie hanno presentato negli ultimi anni un ricorso al Tribunale civile o al Tar per ottenere l'aumento delle ore di sostegno ai figli, con il Sud che doppia il Nord.

Ma l'Istat rivela anche che durante l'anno scolastico ha cambiato insegnante l'10,8% degli studenti disabili della scuola primaria e il 8,8% dei compagni delle medie. Addirittura circa la metà dei ragazzi a inizio anno si ritrova un docente di sostegno diverso dell'anno scolastico precedente: accade al 44,1% degli alunni nella primaria e al 39,8% nelle medie. Una situazione che annulla le distante territoriali, presentando percentuali identiche al Nord come al Sud e al Centro.

Eppure, sottolinea l'Istat, «per la realizzazione del progetto individuale è importante che ci sia continuità nel rapporto docente sostegno-alunno con disabilità non solo nel corso dell'anno scolastico ma anche per l'intero ciclo scolastico». C'è di più. Solamente il 66,7% degli insegnanti di sostegno della primaria e il 69,2% di quelli delle medie svolgono l'attività a tempo pieno all'interno dello stesso plesso scolastico: nella primaria le percentuali più alte si registrano nel Lazio e in Calabria (75,5%), mentre quella più bassa nella provincia autonoma di Bolzano (36,1%); alle medie la percentuale più elevata si riscontra in Calabria (74,9%), la più bassa nella Provincia autonoma di Trento ( 46,4%). Al Sud però gli studenti disabili possono contare solo sull'insegnante di sostegno, che dovrebbe occuparsi del supporto didattico e, se l'alunno non è autonomo, dovrebbe essere affiancato da altre figure professionali, fornite dagli enti locali, per il supporto alla socializzazione e all'autonomia.

Il numero di ore prestate dall'assistente educativo culturale (Aec) è di circa 13 ore settimanali nelle scuole primarie e circa 11 ore alle medie per gli alunni non autonomi in tutte le attività considerate (spos tarsi, mangiare, andare al bagno); per gli studenti con minori limitazioni di autonomia le ore medie scendono intorno a 9 per entrambi gli ordini scolastici. Tuttavia, il numero medio di ore settimanali al Sud è più basso: per le scuole medie è di 8,7 contro le 9,5 ore del Centro e le 10,6 del Nord. Non solo. Gli alunni non autonomi della primaria nel Mezzogiorno ricevono un numero medio di ore di Aec di 12,5 contro le 14,3 del Nord, mentre alle medie si attesta sulle 9,1 ore contro le 13,2 del Centro.