L'intervento

Tempo di iscrizioni

Pasquale Almirante, La Sicilia 11.1.2015

Dal 15 gennaio al 15 febbraio sono aperte le iscrizioni alle scuole primarie le cui domande al primo anno devono essere presentate attraverso il sito internet del Miur alla voce "Iscrizioni online", dove sarà possibile registrarsi a partire dal 12 gennaio. Le famiglie che hanno a disposizione un accesso a internet dovrebbero dunque utilizzare questo canale, mentre chi non ne ha possibilità potrà rivolgersi alla segreteria dell'istituto.

Le famiglie dovranno compilare la domanda e inviarla alla scuola prescelta. Oltre alla prima, si potranno indicare due opzioni in subordine. Ognuno potrà seguire l'iter della domanda in ogni momento e, una volta concluse le iscrizioni, il sistema informerà dell'eventuale eccedenza di domande nella prima scuola scelta e dell'invio alla seconda indicata. Le norme prescrivono di indicare chiaramente criteri di ammissione "ispirati alla ragionevolezza" e quasi sempre, per la primaria, il primo è la residenza, seguito dalla vicinanza al lavoro dei genitori, dalla presenza di fratelli. «Nel 2014, primo anno di iscrizioni solo online, però, alcune scuole avevano dato la priorità alla "prima scelta" con il risultato - fanno notare gli uffici scolastici - che nella fase di assestamento si sono create sovrapposizione, con bambini che non trovavano posto da nessuna parte. Poi, ogni primaria dovrebbe avere posti pari ai bambini in età di obbligo residenti in zona».

Anche chi sceglie di assolvere l'obbligo nella formazione professionale potrà iscriversi online benchè nelle scuole con una percentuale alta di famiglie immigrate o poco abbienti o con difficoltà logistiche serve aiuto per la compilazione. Tuttavia, si fa notare da un sito specializzato, oltre il 30% degli studenti non conosce né termini né modalità per le iscrizioni, mentre il 29% dei ragazzi dell'ex terza media non riesce a domare i timori. Infatti, a oggi quasi 4 ragazzi su 10 non hanno ancora scelto la scuola da frequentare, il 27% non sa per cosa è portato e quasi il 31% teme di commettere un errore di valutazione; il 6% ne sta discutendo con i genitori e il 5,6% accusa chi avrebbe dovuto orientarli, cioè la scuola.